La minoranza: questa è la verità sul destino dell’ex Manni

«Abbiamo volutamente atteso qualche giorno prima di tornare nuovamente sulla vicenda dell’ex Manni, sperando che ci fosse un qualche ripensamento del tenore della risposta del Sindaco Petrangeli e dell’Assessore Mariantoni, seguita al nostro grido d’allarme lanciato alla Città tutta relativamente al concreto rischio di chiusura della storica casa di riposo».

Lo dichiarano i consiglieri comunali Andrea Sebastiani della Lista Civica Rieti che Sviluppa, Sonia Cascioli di Fratelli d’Italia e David Festuccia della Lista Civica Città Nuove che aggiungono: «Nel dare la risposta è evidente al lettore che l’Assessore abbia volutamente scambiato “fischi per fiaschi”, senza mai entrare nel merito della questione posta. Talmente concreto, il rischio, che abbiamo ritenuto opportuno pubblicare lo stralcio della relazione previsionale e programmatica redatta dall’ex Assessore Degni che, a pagina 38, riporta chiaramente l’intendimento dell’intera Giunta e che dimostra, anche agli occhi dei meno esperti di bilancio, come sia impossibile mantenere un servizio di tal genere per il quale si tagliano 1 milione e 300 mila euro a fronte di un costo gestionale di 1 milione e 700 mila».

«Preoccupazione, la nostra, rafforzata dalle dichiarazioni che l’attuale dirigente dei servizi sociali ha reso durante i lavori della commissione bilancio del 28 febbraio scorso, quando, alla richiesta di sapere quale fosse il futuro della casa di riposo, la D.ssa De Alfieri ha risposto in maniera inequivocabile che l’intenzione dell’Amministrazione è quella di non mantenere più in piedi tale servizio. Esiste tanto di verbale cartaceo e di registrazione magnetica al riguardo» spiegano i consiglieri.

«La difficoltà di smentire una situazione che è talmente avvalorata nei fatti, pregiudica evidentemente il flebile tentativo di difesa che fa dire all’Assessore cose che nulla hanno a che vedere con la problematica sollevata. Dica, invece, insieme al Sindaco, in maniera chiara e senza contorsioni dialettiche, rassicurando degenti e familiari – concludono Sebastiani, Festuccia e Cascioli – se e in che modo intendono mantenere in vita l’ex Manni e quale futuro immaginano di disegnare per scongiurare l’ennesima distruzione perpetrata ai danni dell’intera Città e di una delle categorie sociali più deboli».

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