“La mia seconda ombra”: laboratori teatrali tra sacro e profano

Teatro Alchemico presenta la seconda edizione del festival “La mia seconda ombra”, promosso dall’Officina Culturale dell’Alta Sabina Centro Jobel e dalla Regione Lazio, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e all’Università del Comune di Rieti.

Il 29 e 30 settembre Rieti farà da scenario a diversi appuntamenti laboratoriali, dimostrativi e performativi di pratiche teatrali che seguono il filo rosso di una delle più classiche dicotomie: il sacro e il profano.

Si comincia martedì 29 settembre alle 10, nel foyer del Teatro Flavio Vespasiano, con un incontro teorico-pratico  dal titolo “L’azione del coro nel teatro greco: dinamiche del comportamento collettivo nelle diverse specie biologiche” tenuto da Alessandro Cavoli del Teatro Rigodon di Rieti; nella stessa giornata e nello stesso luogo, alle 17, l’attore psicologo Umberto Caraccia, della compagnia Teatro Alchemico di Rieti, terrà il laboratorio dal titolo “Funambolo e circo contemporaneo nella sua applicazione sociale: la profana metamorfosi degli equilibri sacri”.

Il 30 settembre alle 10, sempre nel foyer del Teatro Vespasiano, la compagnia di pratiche teatrali eurasiatiche TiresiaLab di L’Aquila fondata dall’attrice e danzatrice Cristiana Alfonsetti curerà il laboratorio pratico-teorico “Danza classica indiana Odissi: dal tempio sacro al palcoscenico, la danza delle sacerdotesse”: una danza originaria dei templi dell’Orissa e danzata dalle sacerdotesse sui canti del Geeta Govinda, il poema sacro di Jayadeva (XII secolo) che narra gli amori di Krishna con la pastorella Radha; dimenticato nel corso dei secoli (anche a causa della dominazione inglese), questo stile di danza è rinato negli ultimi cinquant’anni come risultato di una ricostruzione filologica ad opera di importanti maestri, ispirati dalle centinaia di pose ritratte nei  bassorilievi dei templi.

Nel pomeriggio del 30, alle 17, il Piccolo Teatro dei Condomini di via di Mezzo 184, farà da cornice all’incontro con il prof. Guido Di Palma, della cattedra di Discipline dello spettacolo dell’Università La Sapienza di Roma “Le maschere, tra rito e teatro”; a seguire, sullo stesso palco, tutte le compagnie che hanno tenuto i laboratori si esibiranno in una performance di chiusura lavori.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, senza limiti di età. Verrà rilasciato un attestato di partecipazione per chi frequenterà tutti gli appuntamenti.