In ricordo di Giancarlo Giovannelli

Libera me, Domine, de improvisa morte: così nei secoli andati i credenti invocavano il Signore affinché concedesse loro il tempo necessario a congedarsi dal mondo degli affetti e dei legami terreni. Nel mondo d’oggi, in cui si nasce e si muore soli, in ambienti riservati ed ovattati, il senso comune induce ad augurarsi una morte rapida e indolore, senza interrogarsi né preoccuparsi del cammino interiore che dovrà affrontare ciascuno di noi per predisporsi al trapasso.

La morte imprevista, poco meno che improvvisa, non ha trovato impreparato Giancarlo Giovannelli che ha combattuto la sua buona battaglia nell’arco troppo breve di poche settimane con la determinazione e la lucidità che gli appartenevano intimamente.

Tutta la sua esistenza, consumatasi così rapidamente, senza che la scienza medica potesse alimentare almeno la speranza di una remissione, se non della guarigione piena, è stata improntata al senso del confronto e del conflitto, alla necessità di combattere per affermarsi, farsi valere nei propri meriti e nelle proprie qualità, riscattarsi dalle avversità. Giancarlo Giovannelli è stato un uomo intelligente e capace, un valido professionista impegnato nella società civile, un buon padre di famiglia legato alla moglie Rosella da un sentimento profondo, attento alla formazione morale degli amatissimi figli Gianluca, Fiorella e Roberto, che certo avrebbe desiderato accompagnare ancora nel loro cammino di vita aiutandoli a crescere i nipoti con l’affetto premuroso e sollecito che appartiene ai nonni, un amico leale per chi lo ha conosciuto ed apprezzato più da vicino.

È stato un uomo di fede, un sincero credente pronto a mettere i suoi talenti al servizio della comunità e della Chiesa, e certo questa dimensione gli ha dato forza e conforto nelle circostanze negative che la vita non gli ha risparmiato, fino all’ultima prova.

Il rito funebre sobrio e solenne, celebrato in cattedrale da S.E. monsignor vescovo Delio Lucarelli, ha rappresentato il degno congedo per Giancarlo Giovannelli, salutato dai tanti che hanno condiviso con lui amicizia, passioni, esperienze diverse nella società civile e nel servizio alla Chiesa.