Il vino da Messa

La Diocesi di Rieti dedica quest’anno alla Eucarestia. Abbiamo pensato opportuno evidenziare – a margine dell’evento – le qualità che il vino da Messa deve avere per essere utilizzato nella Celebrazione eucaristica a norma del Diritto Canonico.

Ai vini già autorizzati dalla Chiesa, si è aggiunto il vino da Messa “Cantate Domino” (Canticum Novum) prodotto dalla Cantina Museo di Alberobello del Cav. Dante Renzini. Tale vino, ricavato da uve passite di Moscato Reale, è stato commissionato all’Azienda vitivinicola pugliese direttamente da Mons Georg Ganswein, segretario privato del cardinale Ratzinger, salito nel 2005 al soglio pontificio come Papa Benedetto XVI.

Il Cav Renzini in una nota commenta: «Sono veramente orgoglioso perché il 30 giugno abbiamo realizzato la prima bottiglia di “Cantate Domino” per il Papa e per il fatto che, in quantità limitata, la nostra “divina etichetta” parteciperà al momento più mistico della celebrazione liturgica cristiana» ed aggiunge: «la particolare richiesta da parte della Chiesa ci onora e conferma che la nostra produzione è qualitativamente eccellente».

Il derivato dell’uva per la Eucarestia, secondo il Canone 924 del Diritto Canonico, deve essere assolutamente genuino e corrispondere a precisi e rigorosi parametri. Anzitutto la materia prima, l’uva, deve essere integra e nella bevanda è bandita ogni forma di acidità. l sacerdoti contemporanei preferiscono le bacche bianche che non macchiano i paramenti sacri sull’altare.

Il “Cantate Domino” di Albea rispecchia le disposizioni del Vaticano, che si possono sintetizzare nell’indicazione «De gemine vitis et non corruptum», che definisce il vino da Messa come naturale frutto della vite (matura) e non alterato (inacidito o con addizioni proibite, come alcol di riso o di patate).

Il direttore tecnico della Cantina Albea, enologo Claudio Sisto, sottolinea che «Il nostro nettare da Messa deriva da un’attenta selezione di uve di Moscato Reale di Trani, lasciate appassire per più di un mese sulla pianta e poi raccolte a ottobre, in modo da concentrare il frutto. Vinificato in bianco a basse temperature, dopo una lunga macerazione a freddo, il vino, terminata la fermentazione malolattica viene imbottigliato per la Santa Sede».

Vivissimi complimenti al Cav. Renzini ed agli operatori della Azienda, consapevoli di quanto sia straordinaria l’opportunità loro offerta dalla Chiesa.

3 thoughts on “Il vino da Messa”

  1. Don Marco

    ma invece di un’analisi sui vini della messa, non sarebbe meglio lanciare per questo congresso eucaristico un idea perchè tutti i fedeli, o almeno chi lo desidera, possano comunicarsi anche al sangue di Cristo?

    1. Redazione Frontiera

      L’articolo è una nota a margine, un pezzo di colore. Non si vuole ridurre certo tutta la questione alle qualità organolettiche del vino. D’altra parte non c’è nulla di male a parlare della cura che viene messa nella produzione del vino da Messa. Quanto alla proposta, rimaniamo in attesa di un articolo da parte di qualche parroco volenteroso. Sarebbe bello vedere argomentate certe proposte dalla penna di un pastore di anime. Forse però è più facile criticare che fare le cose…

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