Francescani

Il saio del beato fra’ Tommaso da Fonte Colombo a Grosseto

Tornato temporaneamente da Fonte Colombo nella “sua” Maremma, in Toscana, il saio del beato fra’ Tommaso, grande riformatore della vita spirituale, tra i discepoli prediletti di san Bernardino da Siena e Giovanni da Capestrano

È tornato idealmente nella “sua ” Maremma in Toscana il grande riformatore della vita spirituale, uno dei discepoli prediletti di san Bernardino da Siena e Giovanni da Capestrano. È il beato e frate minore Tommaso Bellacci da Firenze, vissuto tra il 1370 e il 1447. Proprio a questo francescano – che rimase sempre un frate laico – si deve la fondazione dei conventi toscani di Scarlino e di Montorsaio nella diocesi di Grosseto.

Fino al 26 gennaio la diocesi guidata dal vescovo Rodolfo Cetoloni accoglie la reliquia del religioso chiamato anche dal popolo fra’ Tommaso di Scarlino: il saio proveniente dal Santuario di Fonte Colombo dove dal 2007 si trovano i resti mortali del frate, (in cui vennero traslati dalla chiesa di san Francesco in città, nel cui “hospitale” fra Tommaso era morto e dove rimase la sua tomba per secoli, N.d.R.).

La “peregrinatio” toccherà tre parrocchie della diocesi: San Francesco a Grosseto, Scarlino e Scarlino Scalo.

L’idea della “peregrinatio” della reliquia del beato Tommaso si colloca all’interno delle celebrazioni per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani promossa dall’Ufficio diocesano missionario e dall’Ufficio per l’ecumenismo di Grosseto. Una scelta non casuale quella di portare le reliquie del beato perché fu proprio il beato Tommaso ad adoperarsi con la sua opera e il suo apostolato per cercare l’unità con le Chiese d’Oriente durante il Concilio di Firenze del 1439.

Tra i dati singolari della sua vita ci sono i viaggi missionari in Siria e in Egitto durante i quali fu imprigionato e torturato. Fra’ Tommaso morì a Rieti nel 1447. E nel 1771 un Papa francescano, il conventuale Clemente XIV, ne approverà il culto come beato. Domenica a Scarlino Scalo alle 10 ci sarà la Messa con la processione della reliquia. Le tappe successive prevedono due preghiere ecumeniche: una nella chiesa evangelica battista (alle 20.45 il 21 gennaio) e l’altra in quella del Crocifisso a Grosseto (alle 20.45 il 24 gennaio). Culmine delle celebrazioni sarà il 25 gennaio con la veglia ecumenica di Taizé (alle 21) nella chiesa di San Francesco a Grosseto e il giorno successivo la Messa con la processione (alle 11.15) nella chiesa di San Donato a Scarlino.

(F. Riz. da «Avvenire»)