Scuola

Il giornalista televisivo Giovanni Floris incontra i “Reporter a scuola”

Dopo qualche istante di timidezza iniziale, i ragazzi del progetto didattico “Reporter a scuola” del Liceo Statale “Elena Principessa di Napoli" di Rieti si sono trovati perfettamente a loro agio durante l'incontro con il giornalista Giovanni Floris, al quale hanno posto numerose e animate domande

La Sala Semeria di Amatrice era piena di professionisti del settore, e dopo un primo momento di disorientamento, i ragazzi di Reporter a scuola, progetto didattico pluriennale del Liceo Statale “Elena Principessa di Napoli”, si sono trovati subito a loro agio, superando la timidezza e intervenendo nel dibattito che Giovanni Floris ha animato nel corso della mattina del 6 febbraio, per approfondire il messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali e celebrare il patrono dei giornalisti san Francesco di Sales.

L’invito da parte della redazione di Frontiera è stato subito accolto con entusiasmo dai giornalisti in erba, e le parole di benvenuto di monsignor Pompili hanno creato un clima accogliente e aperto al confronto e all’ascolto, da parte di tutti.

I ragazzi si sono preparati all’evento sia approfondendo il percorso professionale dell’importante giornalista, che incontrando qualche giorno fa David Fabrizi, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi, ma anche e soprattutto studiando attentamente il messaggio che papa Francesco ha indirizzato a tutti gli operatori della comunicazione sociale, “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2).

L’idea centrale del messaggio, l’uomo in quanto “narratore”, è stato ripreso da Giovanni Floris più volte, permettendo una serie di confronti e riflessioni in merito al rapporto tra giornalista e verità, completezza e semplificazione della notizia, domanda del lettore e attività dello scrittore, tutti aspetti molto stimolanti che hanno coinvolto i partecipanti favorendo domande e interventi originali.

Pur se in mezzo a tanti giornalisti esperti e “navigati”, gli studenti di Reporter a scuola hanno saputo porre questioni rilevanti, concentrando le loro riflessioni sul fatto che attualmente siamo bombardati e saturi di informazioni, e talvolta finiamo per esserne travolti e rischiamo di non riconoscere i “racconti” significativi. Così, la loro funzione “eternatrice” spesso si annulla a causa della superficialità del lettore, della velocità di lettura a cui egli è sottoposto in quanto le notizie non vivono più un processo di “invecchiamento naturale” e sono sottoposte, come in altri campi dell’esistenza umana, a vivere il “mordi e fuggi”.

All’interno del suo intervento, preciso e diretto, abituato alle ristrettezze dei tempi televisivi, Floris fa notare che la narrativa deve far fronte a un obiettivo delineato e specifico, cioè la verità e l’accessibilità. Il giornalista ha quindi un’importante responsabilità, fare sintesi tra il rendere accessibile contenuti, attenersi alla realtà, rispettare il lettore con tutte le sue peculiarità. A fronte di ciò, è bene evitare punti di vista dogmatici, per offrire sempre strumenti al lettore che gli consentano di riconoscere e riconoscersi in fatti, idee e persone.

Molti i complimenti ricevuti dai ragazzi di Reporter a scuola i quali, riconoscenti per l’invito, hanno fatto tesoro delle indicazioni emerse nel dibattito, certi che le potranno seguire al più presto nei lavori che li vedranno impegnati nei prossimi mesi.

Attività didattica Reporter a Scuola: Lorenzo Esposito, Martina Rossi, Gloria Federici