Chiesa di Rieti

Il commosso saluto dei parrocchiani a don Mario Laureti

La Chiesa di Rieti ha dato oggi l'ultimo saluto a don Mario Laureti. Durante le esequie, un commosso ricordo dei suoi parrocchiani.

La Chiesa di Rieti ha dato oggi l’ultimo saluto a don Mario Laureti. Durante le esequie, un commosso ricordo dei suoi parrocchiani che hanno voluto salutare il sacerdote con questa lettera.

«Bene!
… sì “Bene!”…questa era l’espressione che usavi, caro Don Mario, per concludere una riflessione o un incontro o una delle tue tante, gustose ed affascinanti chiacchierate, con lo sguardo sempre pieno di stupore ed entusiasmo! …anche noi oggi ti salutiamo allo stesso modo, ma soprattutto con gli stessi sentimenti di serenità e di gratitudine al Signore.

Se è vero, come si dice, che si muore come si vive…crediamo che questo momento sia il fermo-immagine di ciò che tanto amavi e ricercavi: “Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!” (Sal 132). Senza alcuna difficoltà ti immaginiamo ora colmo di gioia per questa liturgia, che sa di festa, proprio come desideravi!

Con il tuo stile sempre “festoso”, Don Mario, sei stato nel tempo un cantiere sempre aperto di idee e di proposte con lo sguardo lungo di chi sa andare oltre, e fattosi storia viva, esperienza viva in tutto ciò che oggi è ancora attivo come tua ricchissima eredità.

Non vogliamo ricordare solo i gruppi, le associazioni o i movimenti, che hai iniziato, guidato e sostenuto sempre… o solo i tanti momenti vissuti insieme, come le innumerevoli cene, rigorosamente offerte da te, finite tra canti e tante risate, le convivenze, le feste del quartiere…no, non sono gli eventi che vogliamo ricordare! Ciò per cui siamo grati a Dio è la tua capacità di aver creato, favorito e promosso ponti, legami e relazioni fondati sulla Roccia, e per questo destinati a durare. Sempre attento al soffio dello Spirito Santo, hai camminato nelle pieghe di questo territorio contribuendo a creare l’identità di questa bella parrocchia, ma soprattutto di questo quartiere…di questa tanto difficile e tanto BELLA Villa Reatina, che tu e tutti noi amiamo tanto! …generazioni diverse, provenienze, e a volte, anche credi diversi…povertà e drammi veri…tra i quali anche tu sei cresciuto, hai aiutato, risollevato e dentro ai quali hai saputo scovare e coltivare potenzialità grandi, slanci e passioni. La missione per te era vita: pochi sanno che dopo aver ospitato in casa tua e nel tuo cuore sacerdoti stranieri, ti sei addirittura recato in Ruanda, ospite dei tuoi figli ruandesi Dominique e Alphonse, ed il Signore ti ha benedetto facendo sì che un figlio della stessa terra diventasse un tuo successore. Nel cuore tuo, hai intonato allora il tuo “Nunc dimittis”, “Ora lascia Signore che io vada in pace perché mi hai fatto contemplare le tue meraviglie”.

Questo momento doloroso nel quale ti salutiamo affidando alla misericordia di Dio la tua anima non poteva che avvenire qui, in questa parrocchia di San Giovanni Bosco che, in vero stile “don Bosco”, vicino ai piccoli e attento alla crescita di tutti, tu hai per tanti anni servito, amato e in cui sei stato ricambiato con filiale affetto. Parrocchia sempre aperta, con le chiavi sulla porta di casa, tanto da rubare c’era poco… e poi bastava venire da te per chiunque avesse bisogno: parrocchiani, ma anche da fuori parrocchia… e trovava porte spalancate e cuore sempre generoso.

Caro Don Mario, tra una caramella e un cioccolatino, tra un bel piatto di pasta e una manciata di ciliegie, tra una citazione biblica, un latinismo che fingevamo di comprendere e un simpatico aneddoto, che sapevi raccontare in modo unico, sei riuscito a dare risposte a tante domande che fervevano nel cuore e intanto… sulla Sua Parola gettavamo le reti…

Pure a te, caro don Mario il Signore Gesù rivolge il premuroso invito come agli apostoli: “Vieni in disparte e riposati”. Ti salutiamo, caro Don Mario, e ti accompagniamo con la preghiera cantando come a te piaceva tanto, con il filiale e commosso augurio, che al tuo risveglio ti sazi in eterno il Suo Volto! Ciao, Don Mario».