Solidarietà

I cresimandi di Lecco offrono la loro festa per la “Casa del Futuro” di Amatrice

Il terremoto è stato un evento catastrofico, ma ha anche aiutato a fondare nuove amicizie a partire dalla solidarietà. Come quella tra la Chiesa di Rieti e le Caritas Ambrosiane: un rapporto che prosegue nel tempo e continua a dare vita a nuove iniziative

In occasione del sacramento della Cresima dei ragazzi dell’oratorio, da Lecco è stato proposto un gemellaggio solidale: le offerte raccolte dalle famiglie dei festeggiati andranno al progetto di ricostruzione “Casa del Futuro” di Amatrice. Per suggellare la bella iniziativa, ad amministrare le Cresime a Lecco, domenica 19 maggio, è stato il vescovo Domenico. L’idea, nata per aiutare a superare le difficoltà che la popolazione sta vivendo in attesa di una vera e propria ricostruzione, è giunta dalla Comunità pastorale Madonna del Rosario, che ha colto l’occasione per dare vita a un progetto formativo e concreto.

Tra festa e progetto

La giornata di domenica ha unito festa a solidarietà, e contribuirà alla rigenerazione del territorio colpito dal terremoto del 2016. La «Casa del Futuro» sorgerà nell’area del grande istituto Don Minozzi su progetto dell’architetto Stefano Boeri e con il coinvolgimento delle istituzioni della zona. Il centro sarà ricostruito e destinato a nuove esigenze, puntando su tre obiettivi: l’educazione dei ragazzi, la cura dell’ambiente e lo sviluppo del lavoro. Nell’ambito del gemellaggio con la Diocesi di Rieti, si sono cercate anche persone disponibili a svolgere attività di animazione nei Comuni colpiti dai terremoti del 2016.
«La vostra solidarietà è per noi una benedizione. Siete tutti invitati, vi aspettiamo», ha esortato mons Pompili. Tanto il vescovo di Rieti che la Caritas ambrosiana non dimenticano che i comuni colpiti dal terremoto sono sulla soglia della terza estate dopo il sisma. Nel periodo estivo quei borghi si ripopolavano grazie all’arrivo dei villeggianti, ma gli eventi del 2016 hanno rimescolato le carte.

Energia e vita

«Il “popolo delle seconde case” è sempre stato una grande risorsa per le nostre terre», spiega don Domenico. «Portava energia, vita e dava anche un po’ di linfa all’economia locale. Purtroppo non è ancora rientrato e anche quest’anno non ritornerà. A causa dell’attendismo del Governo, non ci sono ancora le condizioni. La ricostruzione pubblica stenta a decollare e quella privata langue. Si è fatto poco sulle infrastrutture, qualcosa, e con gravi colpevoli ritardi, nell’edilizia scolastica. Ma i villeggianti non sono ancora riusciti a rimettere mano alle loro abitazioni. Per dare un segnale, grazie al sostegno della Caritas, siamo in grado di mettere a disposizione una decina di posti letto in una nostra struttura a Torrita, per chi vuole fermarsi qui qualche giorno. Ma si tratta di un’iniziativa simbolica. Siamo ben lontani dal ripristinare la situazione precedente al terremoto». E proprio a Torrita saranno ospiti anche i volontari delle Caritas lombarde gemellate con la Diocesi di Rieti dall’inizio dell’emergenza.

Serve concretezza

«I volontari dei campi estivi – prosegue il vescovo – sono una benedizione. Occupandosi dei bambini, incontreranno anche le loro famiglie. È fondamentale. Proprio ora che sentiamo il peso delle tante decisioni rinviate e delle risposte che non arrivano dalle istituzioni, abbiamo bisogno di percepire con gesti concreti che non siamo stati lasciati soli dai cittadini».
La presenza dei volontari, forse, è addirittura più importante adesso che durante l’emergenza, quando i riflettori erano puntati sui luoghi del disastro e tutti, giustamente, volevano darsi da fare per esprimere la loro solidarietà.

Caritas gemelle

Molti rapporti per fortuna si sono consolidati, portando forze vive e vicinanza nei luoghi in cui si fatica a ritrovare la normalità. «Abbiamo stabilito un’amicizia che sta dando frutto», ha riconosciuto mons Pompili. «È ormai in fase esecutiva il progetto per la “Casa del Futuro”, firmato proprio da uno dei vostri architetti più famosi, Stefano Boeri, e che Caritas Ambrosiana ci sta aiutando a finanziare. Diventerà un centro polifunzionale: ostello per i giovani, casa di riposo per anziani e di cura per persone fragili. Sarà anche una fattoria e, grazie alla collaborazione di Carlo Petrini, presidio di Slow Food. Stiamo ricevendo molto, ma siamo anche pronti a dare. Da questo territorio, dove la sciagura del terremoto ha messo drammaticamente in luce il rapporto delicato tra uomo e natura, è partito il movimento delle Comunità Laudato si’: gruppi di persone, associazioni, che promuovono iniziative ispirate all’enciclica di papa Francesco sulla tutela del creato. L’estate scorsa ospitammo il primo forum ad Amatrice, ora stiamo organizzando il secondo per il prossimo 6 luglio. Siete tutti invitati».