Chiesa di Rieti

Donazione manifesto all’istituto Storico “Massimo Rinaldi”

Domenica 15 novembre alle ore 10.30 presso la chiesa del Monastero domenicano di Sant'Agnese in Rieti, l'Istituto Storico "Massimo Rinaldi"celebrerà la consueta giornata dedicata alle scelte di vita del venerabile missionario vescovo

Domenica 15 novembre alle ore 10.30 presso la chiesa del Monastero domenicano di Sant’Agnese in Rieti, l’Istituto Storico “Massimo Rinaldi”celebrerà la consueta giornata dedicata alle scelte di vita del venerabile missionario vescovo.

Rinaldi, infatti, lasciò l’Italia per andare missionario in Brasile, imbarcandosi a Genova il 5 novembre 1900, dopo aver ricevuto dal beato Giovanni Battista Scalabrini il crocifisso e la sua benedizione. Arrivò nel Rio Grande do Sul il 18 dicembre, giusto in tempo per preparare con la popolazione locale e gli altri confratelli le festività natalizie.

La giornata del 15 novembre vedrà tenersi una solenne liturgia eucaristica, presieduta da monsignor Giovanni Maceroni.

Al termine l’Istituto storico ascriverà con diploma due nuovi soci benemeriti: Paolo Lancia, sindaco di Contigliano, distintosi durante il lockdown di marzo per la rigorosa e attenta gestione della cd zona rossa del suo comune, a seguito dell’epidemia Covid-19.

Con lui sarà nominata socia anche la consorte Marta Carrozzoni.

Di rilievo, nella giornata, l’iniziativa della Alessandro Rinaldi Foundation (ente filantropico intitolato all’indimenticato pronipote del venerabile): il presidente, Federico Rinaldi, donerà all’Istituto il manifesto originale (rinvenuto tra le carte di famiglia) con cui il Capitolo della Cattedrale di Rieti il 2 giugno 1941 annunciava la morte del vescovo Massimo e la data delle solenne esequie. Un dono prestigioso che andrà ad arricchire la futura sede di Istituto ubicata nella chiesa di San Liberatore.

«Quella dell’Istituto Storico è un’attività lodevole che per noi Rinaldi è una questione di famiglia; ricordo la volontà di mio nonno, Alberto, a caldeggiarne la nascita e la consueta caparbietà di mio padre, Alessandro, che tanto si spese per il lungo processo di beatificazione, ancora in corso. A nome della famiglia Rinaldi intendo esprimere gratitudine al presidente dell’Istituto don Giovanni Maceroni e al suo vice, Fabrizio Tomassoni, perché con il loro lavoro quotidiano portano avanti una causa che interessa un’intera comunità», afferma Federico Rinaldi.