Caritas Rieti: presentato il rapporto sull’immigrazione

Presentazione Rapporto Caritas sull'Immigrazione

Quando si parla di immigrazione, la Chiesa italiana si riferisce a un lavoro quotidiano, orientato al bene comune. Seguendo gli orientamenti di Caritas italiana, la Caritas diocesana di Rieti è attiva in questo settore da diversi anni.

Il primo impegno è l’accoglienza ordinaria, che si traduce prevalentemente in funzioni di ascolto, soddisfacimento dei bisogni primari, promozione della solidarietà.

Accanto a questi impegni di aiuto immediato, la Caritas diocesana di Rieti ha cercato di privilegiare scelte che favoriscono sempre l’integrazione, offrendo opportunità di apprendimento della lingua e della cultura e tradizione italiane e della legislazione italiana, oltre che progetti di inclusione, lavoro, prevenzione.

Si è cercato inoltre di dare attenzione costante ad una categoria più vulnerabile di immigrati: i richiedenti asilo con l’attivazione del progetto SPRAR (Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) che la Caritas porta avanti dal 2008.

Sul fronte della sensibilizzazione, gli interventi si sono concretizzati per lo più in momenti di riflessione sul processo migratorio rivolto innanzitutto alla comunità cristiana, alle associazioni e ai giovani.

Il Dossier statistico immigrazione che viene pubblicato da Caritas italiana, Fondazione Migrantes e Caritas diocesana di Roma ha assunto sempre maggior rilievo sia come strumento di sensibilizzazione che come punto di riferimento per le istituzioni coinvolte per l’adeguamento delle politiche sociali a favore degli immigrati. La Caritas diocesana ha presentato i dati del rapporto giovedì 11 aprile alle ore 10 presso l’Auditorium Varrone. Per la presentazione dei dati nazionali è stato invitato il coordinatore del dossier statistico immigrazione Franco Pittau. Hanno preso parte all’evento gli alunni delle scuole superiori di Rieti e le associazioni di settore.

Il dossier ha stimato che il numero complessivo degli immigrati regolari, inclusi i comunitari abbia di poco superato i 5 milioni alla fine del 2011, con un incidenza sulla popolazione residente del 8,2%.

Il numero degli immigrati comunitari e di 1.373.000. Le principali collettività sono risultate Romania 997.000 Polonia 112.000 Bulgaria 53.000 Germania 44.000 ecc.. Il numero degli immigrati non comunitari e di 3.637.724 dove le prime collettività sono Marocco 506.309 Albania 491.495 Cina 277.570 Ucraina 223.782. Nell’attuale congiuntura economica la forza lavoro immigrata continua a svolgere per il nostro paese un’utile funzione di supporto al sistema economico-produttivo nazionale per la giovane età, la disponibilità e la flessibilità. Sono 2.500.000 gli occupati e 249.000 i titolari di imprese. Il bilancio Costo-Benefici per le casse statali è di + 1,7 miliardi di euro. In ogni caso, è certo che l’immigrazione continuerà a crescere. Secondo le previsioni sul futuro demografico del paese (scenario medio), nel 2065 la popolazione (61,3 milioni di residenti) sarà l’esito di una diminuzione degli italiani di 11,5 milioni e di un saldo positivo di 12 milioni delle migrazioni con l’estero: in questo nuovo scenario demografico gli stranieri supereranno i 14 milioni.

Foto di Massimo Renzi.