Buoni risultati dal corso di cucina italiana per rifugiati e richiedenti asilo dello Sprar Caritas

Non si fermano le attività di orientamento al lavoro organizzate dalla Caritas diocesana nell’ambito del progetto Sprar. I rifugiati e i richiedenti asilo beneficiari del progetto, infatti, non vengono solo aiutati a fare curriculum vitae in base alle loro capacità, ma partecipano anche a esperienze pratiche con il doppio scopo di aumentare le loro competenze e favorire una maggiore integrazione.

Come nel caso del corso di cucina italiana realizzato insieme al ristorante Gallobrillo, al quale hanno partecipato 7 donne e 6 uomini.

Una iniziativa, conclusa lo scorso lunedì, che ha previsto lezioni pratiche tra i fornelli, ma anche di educazione alimentare e di lingua italiana, con una particolare attenzione al linguaggio tecnico per la cucina.

Il corso ha avuto un indirizzo soprattutto domestico, per agevolare le ragazze nella ricerca di lavoro come colf/baby sitter o badanti. Ma tutti hanno partecipato con impegno e hanno ottenuto il certificato di partecipazione.

L’esperienza ha offerto un’utile occasione di incontro e integrazione, dato che il corso ha permesso agli allievi di frequentare un luogo esterno al progetto e incontrare così persone nuove con cui confrontarsi.

Per la fine delle lezioni i corsisti hanno preparato un’ottima cena per gli operatori del progetto Sprar, concludendo l’attività con una bella festa.

E le attività di orientamento al lavoro non finiscono qui: inizia da subito, infatti, un corso di taglio e cucito con moduli dedicati alle riparazioni e al cucito creativo con materiali di recupero. A gennaio, poi, si torna di nuovo sul settore della ristorazione, con un corso di pizzaiolo e di servizio ai tavoli.