Un miliarduccio senza rilevanza economica

Comune di Rieti

Certe volte la vita è proprio strana. Stavo perdendo tempo su Facebook quando l’occhio mi è caduto su un vecchio post di Giorgia Brugnerotto. Il 19 gennaio, la presidente di Postribù, nel gruppo de “La Parola al Cittadino”, domandava se «qualcuno sa dove si può trovare la delibera di affido diretto del servizio di gestione del Nespolo» all’associazione Arci. Non il bando, sottolineava, «ma la delibera che sancisce l’affidamento diretto e i dettagli del servizio. Tutti ne parlano, ma di atti pubblici nemmeno l’ombra…»

Vuoi vedere, mi sono detto, che la Brugnerotto si riferisce alla determina in cui sono inciampato l’altro giorno? Ritrovate le carte leggo: “Raggruppamento di interventi socio-educativi volti a garantire la pronta accoglienza, la residenzialità e l’accoglienza in semiautonomia in favore di minori e di neomaggiorenni in stato di bisogno e disagio temporaneo”.

Eh sì, la determina dev’essere proprio questa: la 3026 del 29 dicembre 2012. Roba dell’anno scorso insomma. Possibile non sia ancora disponibile nell’Albo Pretorio? Beh, non ci crederete, ma neanch’io l’ho trovata. Cose che capitano, mi sono detto, sarà stata un svista.

A quel punto, però, ero incuriosito. Così mi sono messo a leggere l’atto. Se il titolo vi era sembrato poco chiaro non c’è da stupirsi: è uso corrente, nelle Amministrazioni, l’adozione di una lingua tutta particolare, a tratti sconosciuta. Una prosa dal sapore tecnico, burocratico, va ancora per la maggiore. Quanto ai contenuti, pare che gli amministratori amino calarli in un labirinto di rimandi a norme, commi e paragrafi che rende difficoltoso capire quando, dove e perché si fanno certe scelte.

Sarà che per governare non bastano il buon senso, un po’ di coraggio e l’orizzonte del bene comune. Ci sono in gioco tante variabili, tra equilibri da costruire e riconoscimenti da dare a chi ti ha sostenuto in campagna elettorale. Un bel po’ di bizantinismi che qualche volta incidono sulla qualità dei provvedimenti, figuriamoci su quella dei testi!

Comunque sia, consapevole che a causa del mio scarso acume capisco facilmente fischi per fiaschi, ho tentato l’impresa. La sintesi potrebbe essere questa: mentre i cittadini erano intenti a scambiarsi i panettoni, il Comune si è trovato con i servizi rivolti ai minori in difficoltà prossimi alla scadenza. Inutile dire che quando si affrontano i problemi all’ultimo minuto occorre «procedere con speditezza». Tanto più se c’è una cronica mancanza di personale adatto in organico. Di conseguenza, a cavallo del Natale, il Comune ha pubblicato un avviso per trovare un soggetto che curi gli «interventi socio-educativi» per un anno.

A copertura del servizio erano impegnati nel bilancio 433.500,00 euro. Un bel gruzzoletto, ma non è stato necessario fare una gara vera e propria. Vi sembrerà paradossale, ma nelle carte è ribadito più volte che si vanno ad affidare servizi «privi di rilevanza economica». In soldoni vuol dire che il Comune può rivolgersi al volontariato, senza seguire le procedure obbligate dal Codice Unico degli Appalti.

A rispondere al Comune sono Arci, Rieti Immigrant e Virtus Italia Onlus, tre realtà che si dimostrano piuttosto attente agli avvisi, nonostante le festività. I soliti malfidati parlano di amici degli amici, di passacarte beninformati, ma dev’essere la solita invidia.

Le tre associazioni forniscono la documentazione richiesta in busta chiusa e il 28 dicembre, sacrificando le vacanze, una apposita commissione valuta le proposte. Si procede assegnando un punteggio a vari fattori: «qualità del progetto», «qualità del team», «costi preventivati per la qualità del progetto» ed «esperienza specifica».

Dev’esserci stato un testa a testa avvincente. Sul fattore qualità la Virtus Italia Onlus pare fosse imbattibile. Ha raccolto il massimo del punteggio sia per l’esperienza che per il progetto. Ma alla fine l’ha spuntata l’Arci: forse un po’ più debole su quegli aspetti, ma decisamente competitiva sul preventivo! La richiesta di soli 298.052,66 euro, ben lontana dal tetto di spesa previsto dal Comune, dev’essere stata decisiva. Che volete: in tempo di ristrettezze, anche l’educazione dei ragazzi va fatta in economia. E dire che certa sinistra si lagna sempre per i tagli alla cultura!

Certo, per il Comune sembra esserci un bel risparmio, anche considerando che l’affido diretto in convenzione è rinnovabile per altri 12 mesi. Se così andranno le cose, la spesa sarà di appena 596.105,32 euro, 1 miliardo e 150 milioni delle vecchie lire per due anni di volontariato.

Si direbbe un buon risultato, ma allora perché non pubblicare la determina sull’albo pretorio? Di certo non alimenterebbe ulteriori polemiche sul travagliato settore dei Servizi Sociali. Oppure ci stiamo sbagliando e di questa faccenda sentiremo parlare ancora?

2 thoughts on “Un miliarduccio senza rilevanza economica”

  1. Giorgia Brugnerotto

    Viene da domandarsi: Come mai alcune persone possiedono questa determina, che per i comuni mortali non è disponibile (alla faccia della trasparenza e dell’obbligo di legge)? Costini parlava di questo affidamento più di un mese fa, e molti altri ne narravano al bar dettagli e importi.
    Poi, tutt’altra storia è la questione (condivisibile o meno) della scelta dell’assessorato di affidare servizi – a mio avviso di una così delicata importanza- al volontariato e al ribasso, piuttosto che a soggetti specializzati e di comprovata esperienza nel settore (che avendo in organico dei professionisti non potrebbero mai fare certi prezzi stracciati).
    Ed è universalmente riconosciuto che meno si spende per gli interventi socio-educativi e di prevenzione del disagio, e più adulti disagiati ci ritroveremo domani da dover assistere o curare.
    Ma domani si sa, ci sarà un’altra amministrazione. Non è forse questo il modo di ragionare della classe politica in genere?

    Volevo poi aggiungere una cosa: a tutti coloro che quella determina ce l’hanno in mano da un mese, e che sono andati a sollecitare il caro Fabrizi di Frontiera Rieti affinché ci scrivesse un pezzo, nascondendovi dietro a Giorgia Brugnerotto il cui post era stato ignorato e dimenticato e sommerso da altri argomenti probabilmente più interessanti (quindi Fabrizi non dica ” l’occhio mi è caduto su un vecchio post” ma piuttosto che qualcuno gliel’ha strumentalmente segnalato), BEH, abbiate il coraggio di farle a nome vostro certe denunce, perché mi sembra che sull’argomento solo Chicco Costini sia uscito, quando la notizia era fresca (ma io ad esempio, da comune mortale, non ne sapevo nulla, potevo solo cercare sull’albo pretorio una determina mai pubblicata).
    Parlarne ora giusto per fare un po’ di caciara sui servizi sociali, è cosa strumentale, tanto più che siamo in campagna elettorale.
    Consiglio ai “suggeritori” e ai chiacchieratori da bar, i quali devono aver fatto l’accesso agli atti per conoscere i dettagli di tale determina, di uscire allo scoperto la prossima volta che devono fare guerra a qualcuno del proprio “schieramento” o dello schieramento “avversario”.

  2. psykola

    Finalmente la determina n. 3026 viene pubblicata sull’albo pretorio: http://albopretorio.insielmercato.it/AlboRieti/atto/detail.html?id=20038&page=0&type=scaduti&tipoOrdinamento=asc
    Oltre all’anomalia per cui sembrerebbe che tale determina sia stata pubblicata sull’Albo Pretorio in giorni concomitanti o successivi alla sua scadenza di pubblicazione (e quindi messa automaticamente dal sistema nella sezione “storico” anziché in homepage), faccio notare una più importante anomali: alla pubblicazione MANCA l’allegato che dovrebbe “farne parte integrante e sostanziale”, ovvero il verbale del 28.12.12 che procedeva alla selezione tra i tre soggetti che avevano partecipato alla selezione, e nel quale sono state scritte nero su bianco le motivazioni della scelta.
    A quanto pare, i giornalisti di Frontiera hanno la fortuna di “inciampare” negli atti pubblici che i cittadini comuni non hanno possibilità di visionare, se non con apposito accesso agli atti.

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