Bilancio, Bigliocchi: «ristretta la possibilità di scelte discrezionali»

Credo sia stato un atto molto coraggioso quello del Sindaco e della maggioranza di centrosinistra di non avviare le procedure di dissesto economico dell’Ente e intraprendere un percorso di risanamento economico di cui, però, non possiamo tacere le difficoltà. Non è mia intenzione, con questa lettera, guardare al passato ma tracciare una linea da cui occorre ripartire, prendendo atto dell’attuale situazione e da questa costruire il futuro. Molto è stato fatto, ma molto deve ancora essere fatto. Non voglio, quindi, volgere il mio sguardo al passato, ma neanche accetterò la negazione dell’evidenza: quella di un imponente debito che condiziona l’attività amministrativa e lo sviluppo.

L’adesione alla cosiddetta “procedura antidissesto” comporta che il Comune è di fatto sottoposto a una sorta di “amministrazione controllata”, con l’obbligo di rispettare gli impegni assunti con il Ministero dell’Interno e con la Corte dei Conti nel solco delle prescrizioni alle quali dobbiamo aderire.

E’ sufficiente leggere la delibera della Corte dei Conti che approva il nostro “piano di rientro”, sapientemente elaborato dal Prof. Degni, per comprendere come sia estremamente ristretta la possibilità di scelte discrezionali e come sia indispensabile, e improrogabile, un significativo taglio della spesa corrente per far si che il risanamento possa arrivare a compimento e con esso, nel minor tempo possibile, guardare con nuovo ottimismo alle prospettive future.

Tutto ciò comporta delle scelte, difficili e che possono apparire nell’immediato impopolari, ma è compito di una maggioranza politica consapevole e responsabile la capacità di farle, e non ho dubbi che l’attuale maggioranza del Consiglio comunale possa realizzare l’impresa del risanamento e dell’equità.

Nessuno pensi che l’Amministrazione sia disattenta o sottovaluti le giornaliere segnalazioni che arrivano dai cittadini e che spesso si scontrano con l’impossibilità economica di soluzioni rapide ed efficaci.
Le azioni da intraprendere passano, a mio avviso, attraverso due principali linee di intervento.

1) Contenimento e ristrutturazione della spesa corrente con limitazione delle uscite, a iniziare dalle spese di gestione.

Credo si possa dire, in questa situazione finanziaria, che ci si debba porre il problema , anche culturale, di quello che un Ente pubblico possa e debba fare. È un passaggio difficile da accettare e lo è, soprattutto, per chi, compreso me, pensa che il pubblico abbia il dovere di garantire i servizi al cittadino. Personalmente penso che la funzione principale sia, quindi, quella di garantire l’erogazione dei servizi, di controllarne le tariffe e la qualità e non necessariamente di farne una gestione diretta, soprattutto quando le perdite sono tali da metterne in discussione l’esistenza.

Stiamo procedendo con serietà, con il contributo della struttura, a una ristrutturazione dei consumi interni ed esterni per trovare le necessarie energie finanziarie.

Un malato da “codice rosso” non può essere trattato con terapie inadeguate. Per questo motivo stiamo lavorando a differenti ipotesi di gestione dei servizi che attueremo solo in presenza di un effettivo miglioramento del bilancio e del mantenimento della qualità dovuta ai cittadini e dei livelli occupazionali.

2) Potenziamento delle politiche di investimento.

Ritengo necessario un sempre più serrato e professionale riferimento alle risorse europee, un rapporto costruttivo e continuativo con la Regione Lazio e il recupero di risorse finanziarie interne “dormienti”. Queste politiche ci devono dare la forza per garantire la qualità della vita nella nostra Città e contribuire in quota parte a una ripresa economica che appare lontana e non scontata. Contribuire in quota parte ad affrontare il grande male di questa epoca: la disoccupazione e la precarietà che condizionano cittadini e famiglie, nella consapevolezza che è finita l’epoca malsana degli artificiosi arruolamenti nella PA e che il lavoro si crea solo con il miglioramento della produttività del territorio.

Molte cose ho dimenticato, a iniziare dalla politica, già avviata, di valorizzazione del Patrimonio immobiliare dell’Ente e comunque su questo tema delicato del bilancio comunale non mancheranno certamente i momenti di confronto e la possibilità di approfondimenti.

Ho ritenuto di scrivere questa lettera nel momento in cui sto iniziando gli incontri con forze sindacali e imprenditoriali per condividere con loro numeri e linee programmatiche e ho quindi ritenuto giusto che anche la Città conoscesse i temi di cui si andrà a discutere. Incontrerò nei prossimi giorni quei cittadini che tramite le Consulte cittadine si occupano di bilancio e anche con loro cercherò di condividere un percorso che ha comunque già dato ottimi risultati: abbiamo rimesso in equilibrio il bilancio corrente, abbiamo pagato circa mille fornitori per oltre 50 milioni di euro di fatture, stiamo risanando l’Asm spa, abbiamo abbattuto il costo del contenzioso, abbiamo dimezzato i costi di funzionamento dell’Ente, abbiamo drasticamente diminuito le retribuzioni dei Dirigenti e le indennità degli Amministratori, abbiamo eliminato sprechi e interrotto pratiche clientelari, abbiamo creato un sistema di assoluta trasparenza e legalità sulle spese e le uscite dell’Ente.