Violenza di genere: il 27 giugno legge regionale illustrata a Rieti

Verrà presentata anche a Rieti, il 27 giugno presso l’Aula Consiliare del Comune, la Legge Regionale sul “Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere e per la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali e delle differenze tra uomo e donna”. A parlare di un altro importante passo avanti fatto nell’ambito della violenza contro le donne ci saranno la consigliera regionale Marta Bonafoni, l’Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Rieti, Stefania Mariantoni e la Consigliera alle Pari Opportunità, Pamela Franceschini.

«È una vittoria di tutti, di chi si oppone ogni giorno alla violenza, alle discriminazioni, all’intolleranza e a ogni forma di sopruso. Di chi crede nella parità di genere e chi lotta per la difesa» queste le parole del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti subito dopo l’approvazione della legge che ha realmente segnato un altro passo avanti nella lotta alle violenze contro le donne grazie a nuovi strumenti con cui possono difendersi e grazie al potenziamento di quei servizi a sostegno delle vittime di violenza.

Tra gli interventi previsti dalla legge si parla di nuove case rifugio e semi-autonomia, diffuse su tutto il territorio regionale affiancate da una rete di centri antiviolenza che possano accogliere le donne che potranno anche usufruire di percorsi di reinserimento sociale dedicati a chi, pur avendo un reddito, ha bisogno di protezione e di un tetto.

Ogni giorno, nelle grandi, come nelle piccole realtà, arrivano al pronto soccorso donne che hanno subito violenza, ma che hanno paura a denunciare e quindi con la nuova legge è stato previsto anche un codice rosa proprio nei pronto soccorso con un’assistenza speciale che garantirà la massima riservatezza grazie alla collaborazione tra polizia, carabinieri, psicologi, interpreti e medici che garantiranno professionalità e cure in spazi appositi.

«Ma la violenza si combatte anche con la formazione e l’informazione con percorsi di prevenzione e con campagne di sensibilizzazione che dovranno partire dalle scuole per fare formazione sui più giovani ed educare quelli che saranno gli uomini di domani a rispettare le donne e a credere in una cultura paritaria» come spiega la consigliera Franceschini.

Marta Bonafoni, promotrice della legge, parla di «un risultato importante che ha segnato un tracciato differente per tutte le donne e gli uomini della nostra Regione in tema di contrasto della violenza di genere e che recepisce le disposizioni della Convenzione di Istanbul. Una legge che abbiamo costruito tappa dopo tappa e che, nonostante ci sia ancora molto da fare, segna un cambio di passo nel contrasto alla violenza sulle donne. È necessario un grande salto di civiltà, una grande trasformazione, perché la violenza contro le donne è soprattutto di carattere culturale e per prevenirla dobbiamo porre fine a una mentalità basata su stereotipi e pregiudizi».

Troppo spesso la violenza è un fenomeno sommerso e taciuto, ma che riguarda diversi ambiti, e quindi c’è la necessità, oltre che di portare avanti progetti di recupero e rieducazione nelle carceri in collaborazione con psicologi e sociologi, di elaborare progetti che seguano un iter ben preciso nel tempo per arrivare a dei cambiamenti sostanziali in ambito sociale e familiare.