Parrocchie

Una domenica di gioia e condivisione: la testimonianza del Polo Autismo Sant’Eusanio

Nella parrocchia di Piazza Tevere, i ragazzi di Loco Motiva accolti dai bambini del catechismo. Testimonianze, musica e parole di speranza per vivere le difficoltà con amore

Una “domenica della gioia” carica di emozione e solidarietà quella vissuta nella terza domenica d’Avvento presso la parrocchia di Piazza Tevere. Protagonisti i ragazzi del Polo Autismo Sant’Eusanio dell’Associazione Loco Motiva, accolti con calore da circa sessanta bambini del catechismo che hanno animato la Messa delle 11:30 con canti, balli e tanta partecipazione.

Un momento che ha saputo intrecciare fede, amore e testimonianza, grazie anche alle parole di Virgilio Paolucci, presidente di Loco Motiva e padre di Andrea, un giovane di 38 anni con autismo e socio fondatore della Onlus. Paolucci ha raccontato la sua esperienza con toccante sincerità, un invito a guardare oltre le apparenze e ad aprire il cuore alle fragilità che spesso creano distanze insopportabili.

A rafforzare il messaggio è stato don Giovanni jr, che ha ricordato come «a volte non possiamo cambiare le nostre situazioni, soprattutto quelle più difficili, ma possiamo trasformare il modo in cui le viviamo: con amore, quell’amore che deve procedere spedito nel bene come una locomotiva».

La celebrazione si è conclusa con un momento di forte impatto emotivo: l’ascolto della canzone “AMAMI”, animata dai ragazzi dell’Associazione Loco Motiva, ha suscitato un applauso spontaneo e commosso tra i presenti, testimoni dell’importanza di guardare oltre il velo delle apparenze.

Don Emmanuele ha poi ricordato il cuore di questa domenica: «la gioia nasce dalla certezza di non essere soli, perché il Signore è con noi: sempre, soprattutto nei momenti difficili della vita». A chiudere questo incontro di fede e umanità, le parole significative di Andrea Paolucci, che hanno riecheggiato come un inno alla resilienza e alla dignità: «Sono del mondo degli uomini, ma sono nel mondo come un ladro che vuole rubare normalità. Non aspiro a virtuosismi conformistici, mi adatto ad esistere come posso. Sarei leggiadro senza queste pesanti scarpe».

Un messaggio che lascia un segno profondo, un invito a camminare insieme, con gioia e amore, verso un’umanità più attenta e inclusiva.