Un anno se ne va. Retrospettiva semiseria sul 2014

Non che sia proprio necessario fare il bilancio dei fatti dell’anno che va concludendosi. Ma se proprio fossimo costretti a sceglierne uno, diremmo certamente che il 2014 è stato l’anno in cui Rieti non ha ricevuto la visita del Papa. L’incauta profezia era stata pubblicata a caratteri cubitali dalla stampa locale, ma l’attesa è stata vana.

Per fortuna in campo religioso non è mancato un valido diversivo grazie all’inaspettato parto di una suora. La notizia lieta ha impegnato a più riprese fiumi d’inchiostro durante l’anno, ovviamente per rimettere al centro del discorso il grande valore della maternità!

E a proposito di valori, non si può certo dimenticare l’acceso dibattito provocato dall’apertura in città del “Sexy Car Wash”. Qualcuno ci ha visto un segnale di ripresa economica, altri uno sforzo di emancipazione sessuale. Poche le voci di dissenso, tutte mosse dalla solita storia della donna oggetto. In tanti, però, hanno riconosciuto che l’iniziativa ha fatto uscire la città dall’anonimato grazie ad un puntuale servizio de «Le Iene», oltre ad aver migliorato il decoro delle automobili giusto in tempo per la rituale benedizione nel giorno di Santa Rita!

Sono piccoli segnali, ma dimostrano che nonostante la crisi la città ha voglia di sorridere, di cedere volentieri alla happiness più virale.

In fondo un po’ d’ottimismo ci vuole per forza di cose. In questi ultimi mesi abbiamo assistito – in ordine sparso e non esaustivo – al sequestro degli spazi culturali di Largo San Giorgio, allo sventramento delle piazze del centro storico, alle dimissioni del comandante della Polizia Municipale, ai saluti di qualche assessore, all’occupazione inconcludente di quasi tutte le scuole, al passaggio in città dei Ghostbusters, all’inversione di marcia di via Vazia, allo scivolare verso il privato dei servizi pubblici e agli atti vandalici nella moschea di via Nuova. Oltre – ma non serve dirlo – a dure lotte per la sanità e il lavoro.

Per fortuna i reatini sono stati consolati dal passaggio in città di tanti personaggi: da Massimo Ciavarro a Massimo Cacciari, e da tante iniziative culturali di qualità. Pazienza, dunque, se c’è ancora chi rifugge la notte delle streghe: certe persone sono poco moderne e poco sveglie. Sarà perché si sono ben guardate dal rovesciarsi un secchio d’acqua gelata in testa?