Volontariato

“Ti Guido per Rieti”: quando la guida è un rifugiato

Un’esperienza di integrazione e partecipazione ha preso forma a Rieti grazie al progetto “Ti Guido per Rieti”, promosso da Il Samaritano odv nell’ambito del Sistema di Accoglienza e Integrazione del Comune, in collaborazione con il Liceo Classico “Marco Terenzio Varrone” e il Centro Rurale Europeo di Rivodutri

«Ti Guido per Rieti» è un progetto che intreccia accoglienza e cittadinanza attiva. Nasce da Il Samaritano odv nell’ambito del Sistema di Accoglienza e Integrazione del Comune di Rieti, con la collaborazione degli studenti del Liceo classico “Marco Terenzio Varrone” e del Centro Rurale Europeo di Rivodutri.

Il 19 settembre ha trovato una tappa significativa: due rifugiati ospiti del SAI, Rihanata dal Burkina Faso e Kalilou dal Mali, hanno accompagnato per le vie della città un gruppo di turisti provenienti da Ungheria ed Ecuador, ospiti del Centro Rurale Europeo in occasione dell’Euro-Rural festival.

Arrivati in Italia due anni fa, Rihanata e Kalilou hanno affrontato un percorso di apprendimento e di impegno che li ha resi parte viva della comunità. Hanno studiato l’italiano, portato a termine corsi scolastici e formativi, prestato servizio civile, offerto disponibilità in esperienze di volontariato. Kalilou oggi collabora con la Croce Rossa Italiana e si mantiene con piccoli lavori, coltivando il desiderio di restare nel settore dell’assistenza. Rihanata, dopo aver conseguito la licenza media e svolto servizio civile, frequenta un corso per operatore socio-sanitario.

Il ruolo di guide turistiche assume per loro un significato che va oltre la semplice occasione: è il segno concreto di un’integrazione riuscita e al tempo stesso un gesto di restituzione, la possibilità di mostrare di essere cittadini attivi, legati al territorio che li ha accolti. È il riconoscimento di un cammino di reciprocità, nato da rapporti autentici, coltivati giorno dopo giorno.

Il progetto, avviato nei mesi scorsi, ha previsto momenti di confronto tra studenti e migranti sulle rispettive culture e la costruzione condivisa delle guide. Un lavoro che mette in luce la capacità della città di Rieti di essere non solo luogo di passaggio, ma spazio di incontro e di relazioni che diventano patrimonio comune.