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Tanti studenti all’Alberghiero per l’incontro con Giuseppe Catozzella

In un'aula affollata di studenti, lo scrittore Giuseppe Catozzella ha presentato all'istituto alberghiero Costaggini il suo ultimo libro "E tu splendi", edito Feltrinelli.

Nella mattina di giovedì 11 ottobre, presso l’aula magna dell’Istituto Alberghiero “Costaggini”, è stato presentato E tu splendi (Feltrinelli Editore) di Giuseppe Catozzella.

Ad introdurre l’incontro tra l’autore e i tantissimi studenti venuti ad ascoltarlo, Serena Petrocchi della Libreria Rieti (che ha organizzato l’evento) facendo notare agli studenti di essere «fortunati ad avere libri in mano, anziché armi» come accade a tanti bambini nel mondo di Catozzella ha raccontato nei suoi libri.

Dopo il successo di Non dirmi che hai paura (Feltrinelli), vincitore del premio Strega Giovani 2014, nel suo ultimo romanzo affronta il tema dell’integrazione e del rapporto con l’Altro. Arigliana, paese del Sud di duecento abitanti, è il piccolo mondo delle vacanze di Pietro e Nina, bambini da poco orfani di madre. A rompere l’equilibrio del paesino l’arrivo misterioso di una famiglia di stranieri.

Nell’aula piena di studenti delle terze medie che hanno lavorato sul testo, l’autore parla di tematiche difficili. A cominciare dalla sua trilogia dell’Altro che indaga «tre momenti omerici universali»: Un grande futuro” sulla Guerra, Non dirmi che hai paura sul Viaggio ed E tu splendi sull’Approdo.

In particolare questo terzo episodio, che non parte da una storia vera come gli altri, fa vedere il fenomeno migratorio dal nostro punto di vista. La prospettiva di un bambino (Pietro) che vede l’aggressività del paese contro gli stranieri, ma anche l’occasione che questi possono rappresentare.

I piccoli lettori fin da subito chiedono a proposito dell’ispirazione, come nascosto le storie o come e perché finiscono così (Perché un finale ingiusto?). «Lo scrittore è il primo lettore del libro» ammette Catozzella che sottolinea «la storia si è scritta così, ma per essere “vera” non poteva andare diversamente».

E poi si è parlato delle difficoltà del Sud d’Italia e del Sud del mondo, di razzismo, dell’attività dell’autore come professore nelle università di New York e Miami e della collaborazione con l’ONU in Niger. Pur adottando un linguaggio semplice, Catozzella è stato molto franco con i ragazzi non nascondendo gli aspetti più tragici legati alla migrazione.

Forse la miglior sintesi dell’incontro sta nella frase che da il titolo al libro. Nelle sue Lettere luterane per il Corriere della Sera, Pier Paolo Pasolini immagina di scrivere ad un bambino del Sud: «Ti insegneranno a non splendere. E tu splendi, invece».