Pubblichiamo una lettera alla diocesi del Vicario Generale del Vescovo di Rieti, don Jaroslaw Krzewicki.
Carissimi fratelli e sorelle: laici, religiosi, diaconi e presbiteri, in questi giorni nella nostra zona molti centri abitativi, solitamente deserti, risplendono delle presenze di coloro che tornano a casa per festeggiare. Ci stringiamo intorno al campanile della chiesa della parrocchia o del paese per vivere momenti belli e significativi.
L’Assunzione di Maria Santissima, tuttavia, ci faccia alzare gli occhi e cambiare prospettiva, per vedere il panorama del mondo e della Chiesa che non sempre vive momenti sereni. Le molteplici guerre i cui focolai si sono avvicinati alle nostre porte, provocano tanta sofferenza. Pensiamo a tutti, ma specialmente ci siano cari i nostri fratelli nella fede. Dice il Papa: «ci sono più cristiani perseguitati oggi che nei primi secoli».
Nella nota della Cei, pubblicata per la festa dell’Assunzione di quest’anno, leggiamo: «Un autentico Calvario accomuna i battezzati in Paesi come Iraq e Nigeria, dove sono marchiati per la loro fede e fatti oggetto di attacchi continui da parte di gruppi terroristici; scacciati dalle loro case ed esposti a minacce, vessazioni e violenze, conoscono l’umiliazione gratuita dell’emarginazione e dell’esilio fino all’uccisione».
A fronte di un simile attacco alle fondamenta della civiltà, della dignità umana e dei suoi diritti, noi non possiamo tacere. Abbiamo diversi strumenti per manifestare il nostro dissenso in difesa degli innocenti, ma il più potente mezzo rimane la preghiera. Mentre preghiamo, ci sensibilizziamo di più. Insieme a Dio si costruisce meglio il futuro e si verifica un maggiore coinvolgimento fattivo per realizzare un mondo migliore.
Seguendo l’invito della Conferenza Episcopale Italiana vogliamo unirci insieme nella preghiera per i cristiani perseguitati, per manifestare la nostra solidarietà con loro e la vicinanza fraterna. I sacerdoti vogliano includere nella liturgia dell’Assunzione – come richiesto dalla CEI – e forse, se possibile, anche nei giorni successivi, le apposite preghiere (in allegato). Tutti sentiamoci vicini a coloro che soffrono.
Alla vigilia dell’Assunta entriamo nel mistero della salvezza per conoscere meglio i piani di Dio. Il dolore si trasforma in gioia: Maria lascia i suoi figli, appena generati sulla Croce, per salire al cielo. L’Assunta Regina della Pace aiuti e protegga i nostri fratelli e risvegli in ciascuno di noi il senso di comunione con coloro che soffrono.
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