In merito alla discussione sul caso della “diretta streaming” del Consiglio Comunale, a Sabina Radicale sembra che la discussione (pur su temi importanti) non tenga conto del punto di vista degli utenti del servizio, vale a dire dei cittadini che vorrebbero fruire di questa pubblicità delle sedute.
Il concetto di “diretta streaming” è di moda, ma se è adatto a godersi uno sketch tra Grillo e Renzi (è breve, c’è da fare il tifo, chissà come finisce) crediamo sia poco attrattivo ed efficace per chi voglia seguire una giornata di lavoro dei propri eletti in Consiglio Comunale, in cui nessuna di quelle condizioni ricorre.
Per di più ben pochi cittadini possono avere la libertà (e la costanza) di assistere (od ascoltare, anche se questo sembrerebbe già più facile) ad una intera giornata di lavori: ciò che sarebbe utile ai cittadini è invece il poter disporre della registrazione in un secondo tempo, quando si voglia o possa dedicarcisi: quello cioè che si indica come “podcast”, contrapposto allo “diretta streaming”.
Quanto sopra è esattamente quanto chiesto, nella scorsa legislatura, dallo stesso Gianpiero Marroni che presentò (insieme ad Ivano Paggi) la proposta di delibera radicale sulla Anagrafe Pubblica degli Eletti; lì si prevedeva la “pubblicità dei lavori consiliari, con relativa archiviazione fruibile, attraverso resoconto stenografico e/o audio/video con indicizzazione o audio con indicizzazione”.
La delibera non fu accolta come tale, ma fu approvato un Ordine del Giorno che ne chiedeva la istituzione: usuali giri di parole per promettere e non fare e che fingevano di “impegnare” un Consiglio Comunale che comunque non è questo di oggi; ma se ne sentirà almeno impegnato il presentatore, oggi Presidente del Consiglio e con autorità sulla materia? Crediamo di sì.
Ci aspettiamo quindi che, anche prima che l’ente si doti di “una propria diretta streaming” come annunciato da Marroni stesso, il sito del Comune renda disponibili in quella forma le registrazioni (audio o audiovideo) disponibili.