l Papa emerito Benedetto XVI, 95 anni, si è spento alle 9.34 nella sua residenza in Vaticano.
La Sala Stampa vaticana ha annunciato pochi minuti fa che la morte è sopravvenuta alle 9.34 nella residenza del Monastero Mater Ecclesiae, che il Papa emerito aveva scelto come sua residenza dopo la rinuncia al ministero petrino avvenuta nel 2013.
«Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni», si legge nella nota del direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, diffusa in mattinata.
Le notizie sul peggioramento
Già dai giorni scorsi le condizioni di salute del Papa emerito si erano aggravate per l’avanzare dell’età, come la Sala stampa aveva riferito aggiornando sull’evolversi della situazione.
Lo stesso papa Francesco aveva voluto condividere pubblicamente la notizia sul peggioramento dello stato di salute del suo predecessore al termine dell’ultima udienza generale dell’anno, lo scorso 28 dicembre, quando aveva invitato a pregare per il Papa emerito, «molto ammalato», perché il Signore potesse consolarlo e sostenerlo «in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine». E in tutti i continenti si erano subito moltiplicate le iniziative di preghiera con messaggi di solidarietà e vicinanza anche dal mondo non ecclesiale.
Cooperatores Veritatis
Cooperatores Veritatis. Josef Ratzinger ha testimoniato durante tutta la vita il suo motto episcopale come sacerdote, teologo, pensatore, pontefice regnante ed emerito. Il suo è stato un lungo invito a farsi Collaboratori della Verità, a conformarsi alla sostanza del Vangelo, a farne l’ispirazione della propria vita. Una dedizione che papa Benedetto XVI aveva fatto propria in special modo attraverso la scrittura e l’insegnamento.
Un intellettuale aperto al mondo
Il Papa emerito non mancherà solo alla Chiesa, ma al mondo intero. Era un intellettuale di spicco, dotato di una conoscenza profonda, la cui vita di studio ha trovato un riflesso in numerosi libri e articoli che vanno letti come parte integrante del suo magistero e rappresentano un suo lascito prezioso.
Le sfide della Chiesa
E se da un lato la sua influenza si è estesa ben oltre i confini del mondo cattolico, aprendo dialoghi e affascinando personalità della cultura anche lontane dalla fede, dall’altro il suo pontificato lo ha visto affrontare alcune delle sfide più difficili per la Chiesa dei nostri anni, come lo scandalo degli abusi sessuali sui minori da parte di sacerdoti e la crescente secolarizzazione del mondo occidentale. Tutto senza far mai mancare ai fedeli una guida ferma, un punto di riferimento sicuro, un incoraggiamento a non allontanarsi mai dalla Parola, a essere testimoni del Vangelo nella società, a confidare nel Dio che è amore.
Le encicliche
Un pensiero cristallizzato nell’enciclica, Deus caritas est, che insieme a Spe salvi e Caritas in veritate rappresenta l’architrave del magistero di papa Ratzinger. In modi diversi, le sue encicliche affrontano il tema dell’amore come forza che guida la vita cristiana, come sorgente della speranza, come principio che deve ispirare le azioni umane nel mondo. Benedetto XVI afferma che la speranza cristiana impegna nella costruzione di un mondo più giusto, che l’amore vero richiede un impegno sociale e politico per promuovere la giustizia e la pace nel mondo.
Una posizione che implica un’ulteriore riflessione sul rapporto tra fede e ragione, che porta alla comprensione di come le due non siano in contrasto, ma alleate: la fede ci apre alla verità di Dio e ci aiuta a comprenderla meglio, la ragione ci aiuta a mettere in pratica questa verità nella vita.
Ecologia umana
Un aspetto particolare di questa intuizione è stato l’impegno per la casa comune di papa Benedetto. In tanti dei suoi interventi si coglie una profonda linea di pensiero sull’ecologia dell’uomo perché la sua stessa vita dipende da quella dell’universo. Ed è stata questa una delle tante linee di continuità del pontificato di Ratzinger con quello di Bergoglio, resa in modo sistematico nell’enciclica Laudato si’ e negli altri documenti di papa Francesco.
Benedetto e Francesco
I due papi hanno mostrato approcci diversi nella guida della Chiesa cattolica, ma al di là dello stile hanno condiviso valori e priorità, come la promozione della pace, della giustizia e della cura per la Terra. Entrambi i pontefici hanno lavorato per promuovere l’unità tra i cristiani, per rafforzare i rapporti della Chiesa cattolica con le altre religioni, per tenere aperto un dialogo con i non credenti.
Anche al di là del magistero, i due papi hanno avuto un rapporto di grande rispetto e amicizia. Benedetto XVI ha rinunciato al suo mandato papale nel 2013, ma ha continuato a vivere vicino al suo successore, che ha più volte espresso il suo profondo rispetto per il papa emerito e ammesso la sua influenza. Il loro è stato un rapporto discreto e confidenziale, ma sicuramente Ratzinger ha fornito consigli e orientamento a Bergoglio. Due Collaboratori della Verità che hanno inciso in modo profondo nella cultura contemporanea anche attraverso i rispettivi viaggi apostolici in tutto il mondo. Una staffetta sostenuta per portare messaggi di pace e di amore a milioni di persone in tutti i continenti.
La rinuncia
La rinuncia al pontificato da parte di Ratzinger è stato un evento senza precedenti nella storia della Chiesa cattolica moderna e ha suscitato un’infinità di riflessioni, congetture, discussioni. L’annuncio lo diede lo stesso pontefice il 11 febbraio 2013, affermando di non avere più la forza fisica e spirituale necessaria per affrontare le sfide del suo ministero. L’età avanzata e le relative difficoltà lo avevano indotto a prendere una decisione difficile, ma con il cuore sereno e con la consapevolezza di aver servito la Chiesa al meglio delle sue possibilità.
Alcuni hanno visto questa decisione come un segno di debolezza e di divisione nella Chiesa, altri l’hanno apprezzata come un atto di coraggio e di umiltà. Più semplicemente, si può pensare che per lo studioso, l’intellettuale Joseph Ratzinger, l’accettazione del ruolo di Papa sia in fondo stato stato un grande atto di fede, così come lo è stato la rinuncia al medesimo incarico.
Ci sarà tempo per comprendere appieno la sua eredità. Ma di sicuro la vita e il lavoro di Benedetto XVI continueranno a ispirare le generazioni future, e il suo motto episcopale rimarrà una testimonianza della sua dedizione e un invito ad accogliere la verità del Vangelo.
Foto Vatican News