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«Santa Vittoria. La martire, il culto e le identità territoriali»: a Monteleone la presentazione degli studi

Domenica 14 maggio, presso la Chiesa parrocchiale di Monteleone Sabino, si terrà la prima presentazione degli Atti del Convegno itinerante, poi raccolti nel prezioso volume ,“Santa Vittoria. La martire, il culto e le identità territoriali”

Domenica 14 maggio alle ore 16,30 presso la Chiesa parrocchiale San Giovanni Evangelista di Monteleone Sabino si terrà la prima presentazione degli Atti del Convegno itinerante, poi raccolti nel prezioso volume “Santa Vittoria. La martire, il culto e le identità territoriali, Il Formichiere, 2023, a cura di Elena Onori che peraltro lo ha arricchito con tavole che riproducono le opere d’arte presenti nei territori in cui si è svolto il convegno.

Un percorso partito nel 2018 e che, suddiviso in quattro sessioni, ha attraversato i luoghi nei quali continuano a vivere la memoria e il culto della Vergine e Martire romana del III secolo d. C.: l’Abbazia di Santa Maria di Farfa, Monteleone Sabino, Pisoniano e Santa Vittoria in Matenano.

Pensato dal comitato scientifico della Fondazione Santa Vittoria Vergine e Martire Romana (costituito da: il Comune e la Parrocchia di Monteleone Sabino – l’antica Trebula Mutuesca, luogo dell’esilio e del martirio della Vergine -, il Comune di Santa Vittoria in Matenano, il Comune di Pisoniano, l’Abbazia di Farfa) e organizzato in collaborazione con il Centro Europeo di Studi Agiografici di Rieti (CESA), il convegno si inserisce anche all’interno di una nuova stagione di studi farfensi sostenuti dall’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo (ISIME) che ha preso il via a Roma il 17 aprile 2018.

La ricerca interdisciplinare, che ha visto l’intervento di diversi storici e studiosi (Tersilio Leggio, Sofia Boesch Gajano, Umberto Longo, Monica Ricciardi, Eugenio Susi, Ilaria Biribi, Roberto Bernacchia, Valter Laudadio, Elena Onori, Tommaso Caliò, Paola Elisabetta Simeoni), ha indagato la storia del territorio sabino in riferimento alla diffusione del cristianesimo e a quella più tardiva del monachesimo e dei culti martiriali per far meglio comprendere il culto della Santa di cui si annoverano importanti testimonianze di carattere agiografico, archeologico, figurativo e devozionale, quasi sempre legate alla storia delle reliquie e delle loro successive traslazioni.

Le diverse analisi legate alla Sabina hanno rintracciato fili che legano questo tipo di culto con altri territori come evidenziato nell’ultimo focus incentrato sugli aspetti storici e cultuali di Santa Vittoria nella marca fermana anche in virtù dei rapporti con l’Abbazia farfense. Ma, a ben guardare, la cartina comprende gran parte delle regioni italiane: Piemonte, Liguria, Sardegna, Marche, Abbruzzo, Molise, Lazio, Puglia.

Nella presentazione di domenica 14 maggio a Monteleone Sabino gli studiosi, chiamati a puntualizzare su quanto già è emerso dalle ricerche, potranno al contempo cogliere nuovi spunti per continuare questo viaggio conoscitivo che poggia sul proficuo dialogo tra diverse discipline al fine di lasciare alle future generazioni la memoria, anche scientifica, di un culto antico ma sempre acceso.

Saranno presenti al tavolo: Alessandro Betori, funzionario archeologo SABAP RM-RI; Roberto Lorenzetti, storico e già direttore dell’Archivio di Stato di Rieti; Roberto della Ceca, GATC; Tania Belli, giornalista.