Conferenza dei sindaci. Sindacati fuori dalla porta. È così che si difende un territorio?
«Per la prima volta, a nostra memoria, una conferenza dei Sindaci per la sanità (cui hanno partecipato una decina di sindaci su 73) è stata tenuta a porte chiuse».
Lo rilevano Gianni Ciccomartino (Fp Cgil Rieti), Sandro Antonacci (FP CISL Roma capitale Rieti), Domenico Teodori (UIL FPL), Claudio Mari (Fials Rieti) e le RSU Aziendali in una nota congiunta in cui spiegano: «Avremmo volentieri assistito ai lavori della conferenza e saremmo magari intervenuti in merito alla crisi gravissima che investe il sistema sanitario reatino (con potenziali micidiali contraccolpi a breve termine) e magari ribadito il nostro invito ai sindaci e alla politica in genere a farsi parte attiva rispetto alla vertenza che ci vede impegnati in queste settimane in particolare, con la raccolta ad oggi di circa 5000 firme di cittadini. Vertenza tesa a sensibilizzare la Regione lazio circa la necessità di garantire alla sanità reatina le risorse indispensabili al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Iniziativa che si concluderà con una manifestazione presso la regione Lazio a fine mese».
«Ci saremmo aspettati il contrario rispetto ad un atteggiamento sufficiente che ci vede “relegati fuori dalla porta” e con dispiacere continuiamo ad assistere ad una rappresentazione della politica che rischia di diventare sempre più autoreferenziale e lontana dalle vertenze ed ai bisogni del territorio. La differenza rispetto a come si muove la politica in altri territori è evidente a chi non si limita a leggere la cronaca locale di Rieti ma vede invece cosa succede a Monterotondo, a Frosinone, a Bracciano etc. dove è la politica ad intestarsi direttamente una battaglia a difesa dei presidi sanitari dei territori.
Crediamo, o speriamo, che sia stato soltanto un incidente di percorso, e che, rispetto a questo tema ci sia la consapevolezza che una battaglia difficilissima inizia sempre, se si vuole avere qualche speranza di vincerla, unendo le forze in campo, e non dividendole».
«Ai Sindaci ed alla politica (e a chi dalla politica è nominato/a) chiediamo quindi di “sporcarsi le mani” e magari superare eventuali “fastidi” rispetto al ruolo delle organizzazioni sindacali, dimostrando quindi ai cittadini il suo ruolo di servizio e non la sua autoreferenzialità e autosufficienza. Cominciando magari dalla partecipazione convinta alla manifestazione del 30 giugno presso la regione Lazio, e provando, sul tema della tenuta dei servizi sanitari nel reatino, ad interloquire con le organizzazioni sindacali».