Saccone: «Caro Petrangeli, così non va. Niente rinnovamento, né trasparenza, né partecipazione»

Pubblichiamo una lunga lettera aperta al Sindaco Simone Petrangeli di Stefania Saccone, presidente di AGE (Associazione Genitori) Rieti.

Gentile Sindaco, molti ambienti delle rappresentanze sociali e politiche moderate della Città nutrivano sincera fiducia che avresti messo in atto i tuoi propositi di rinnovamento, partecipazione e trasparenza nella politica amministrativa della Città. Purtroppo la delusione è totale perché, come ha detto un Vostro consigliere di maggioranza al tuo insediamento, non esiste traccia di una rappresentanza moderata nel tuo esecutivo, cioè di tre quarti della Città. D’altronde, con l’attuale sistema elettorale e con l’astensione si possono vincere le elezioni con il 35% degli elettori, come hai fatto tu. Quindi il comprendere se gli eletti daranno risposte congrue per ‘tutta’ la popolazione è vitale nientemeno che per la democrazia.

A pronunciare le parole “rinnovamento, trasparenza, partecipazione” sono bravi tutti, ma le famiglie non ci cascano più; la tua rischia di essere una vittoria di Pirro, fondata sull’aggiramento della fiducia degli elettori e forze politiche e sociali. Cosa si aspettano realmente gli italiani e le famiglie oggi dalla loro critica radicale ai partiti?

Gli italiani si aspettano due cose semplici, due obiettivi che hai mancato completamente:

  1. trasparenza e rinnovamento vuol dire che gli eletti al Comune ed in Giunta, in particolare, siano “nostri rappresentanti della cittadinanza nei confronti dell’Ente Comune” e non invece, secondo il Borbonico sistema che anche tu hai chiaramente adottato, rappresentanti dell’Ente presso i cittadini. In breve, la Giunta dovrebbe avere personale politico qualificato nei settori di rappresentanza, oppure si possono avere rappresentanti “tecnici” ma espressione di organismi sociali (per capirci, questa è la società civile, della gente che ci mette la faccia, e non le finte liste civiche alla Bigliocchi) e che abbiano particolari meriti di rappresentanza presso fasce importanti della popolazione: non vogliamo certo vedere cooptazioni bulgare né tanto meno “professionisti” e “operatori”‘ che sono immediatamente identificabili con il conflitto di interesse.
  2. trasparenza e partecipazione vuol dire che la seconda richiesta della cittadinanza e delle famiglie e dei giovani è conseguente alla prima: si deve governare per far emergere le energie latenti, potenziali o addirittura nascoste della società, perché per motivi storici in tutta la prima Repubblica (legittimamente) e nella seconda (illegittimamente) la politica è stata esercitata per impedire il radicamento di qualunque idea innovatrice o fermento culturale, sia minimo che di ampio respiro, che non fosse asservito al bunga bunga del potere, per motivi di “ragione di Stato”. Nel tuo caso una Giunta composta in modo da non rappresentare né le specifiche competenze della politica né quelle della società civile è la massima espressione del tappo alle energie di questa Città.

Un caso per tutti e che illustra come si stroncano le nuove idee, è quello di Gabriele Bizzoca, uno che ci ha messo la faccia e per il quale il mondo giovanile si era mobilitato e che, pur avendo dato un contributo essenziale alla tua campagna elettorale, non hai esitato a tagliare fuori dai ruoli di responsabilità. Decenza voleva che si aspettasse la sua guarigione prima di affidare le politiche giovanili.

In questo clima medievale in cui urge un radicale “rinnovamento”, certo non soddisfa la grande ‘novità’ di Bigliocchi che siede su quei banchi da più di trenta anni e che, essendogli sparito il suo partito socialdemocratico, oggi come nella favola di cappuccetto rosso, dove il cacciatore tarda a salvare la bambina, si presenta sotto le spoglie di “lista civica”, peraltro manipolando pesantemente tutta la Consulta delle associazioni di Rieti, assieme al suo esimio collega assessore Taddei, (con l’unica maniera che hanno sempre esercitato che è quella della critica e dell’aggressione) per scagliarsi come Istituzione provinciale contro l’Istituzione regionale delle Politiche Sociali per meri motivi di bottega, danneggiando fortemente tutti i cittadini portatori di disagio che da un simile clima di scontro tra istituzioni ci rimettono ogni diritto. Più volte si è tentato di spiegare che tra Istituzioni si ha il dovere di “trattare”, non di inscenare guerre che non hanno portato alcun risultato. Per cui oggi non si può che tremare in tale consesso, in cui il dr Bigliocchi, personaggio noto alla Città e da te nominato relatore al Consiglio Comunale per i Rapporti con il Sindaco, oggi non si identifica certo quale garante della rappresentanza delle famiglie e della cittadinanza.

Per quanto attiene alla trasparenza ed ai criteri molto semplici sopra elencati, di condivisione universale, oggi assistiamo ad una vera rivelazione! Vogliamo vedere insieme a che titolo sono stati nominati gli assessori, alcuni totalmente sconosciuti alla Città?

Prendiamo per esempio il nome di Degni, che per quello che appare sul web (ma parliamo della rivista Micromega e non del foglietto della bocciofila) risulta essere stato catapultato a Rieti perché a Roma ha creato più danni della grandine. Come si può leggere alla url (http://temi.repubblica.it/micromega-online/giunta-marrazzo-un-bilancio-troppo-impietoso) il Degni viene descritto come baby pensionato del Senato a seguito di una inchiesta disciplinare, poi assunto nella galassia della Ragione Lazio nella Società Sviluppo Lazio, dalla quale pure è stato rimosso (ma in modo vittimistico lui afferma di essere stato epurato) perché infine si scaglia contro la stessa gestione Marrazzo di cui ha fatto parte, ma soprattutto calunnia pubblicamente in un suo libro Giancarlo D’Alessandro, importante politico e dirigente del centro sinistra di Roma, accusandolo nientemeno di mobbing nei confronti della Signora Alessandra Poggiani (sua compagna di vita), la quale era una dipendente della società LAIT diretta dal D’Alessandro, una accusa ignobile ed infamante perché facilmente sospettata di essere mossa per motivi di interesse personale, dato che poi un tribunale ha stabilito che si trattava di un normale licenziamento senza diritto di urgenza. Non è di questo tipo di “esperti” che ha bisogno Rieti, di persone che lasciano dietro di se delle scie di detriti polemici che sicuramente non aiutano la Città nei suoi rapporti con la Regione ed il Governo centrale. Non dobbiamo più essere la discarica dei guai di Roma e, soprattutto, vogliamo trasparenza perché tu ce la hai promessa. Anche qui non sono stati rispettati i criteri, e Degni poteva essere un consulente non certo un nostro rappresentante.

Per quanto attiene alla partecipazione andiamo avanti, analiziamo la grande esperienza nel settore dell’industria e del lavoro che sarebbe appannaggio della vicesindaco, rappresentante politico del PD, una impiegata pubblica della Provincia di Rieti che nessuno mai assocerebbe alla soluzione dei problemi industriali di Rieti, no? Qui si tocca un altro tasto dolente, se non bastasse che l’Intera Italia si sta scagliando contro il processo autoreferenziale della politica e della burocrazia, tu nomini assessori almeno due persone che già prendono lo stipendio da noi e che quindi conosciamo bene nel loro operato – perché “nostre” dipendenti – e siamo in grado perfettamente di giudicarle essere inadeguate perché non riconoscibili nelle materie di rappresentanza settoriale a loro delegate. Ci vuol ben altro per risollevare un distretto industriale allo sfascio, quando la società civile aveva già eletto Carmine Rinaldi della Federlazio dell’area moderata di Gherardi, area che avresti dovuto accogliere nelle tue nomine, perché c’è più del 20% di questa parte moderata della Città che Gherardi ha orientato verso di te sulla base di una libertà di voto che ovviamente non appoggiava il centrodestra. Quindi hai tradito ogni normale consesso tra persone educate che non barattano né commerciano ciò che dovrebbe essere scontato. Questo è un vero e proprio tradimento politico nei confronti di un pezzo importate della politica di Rieti, che ci ha messo la faccia, per creare un clima di massima partecipazione unitaria al salvataggio della Città.

Sempre per la serie dei dipendenti pubblici a noi ben noti per l’inadeguatezza al ruolo a cui li hai chiamati, c’è poi il caso della cooptazione bulgara della dipendente pubblica Carneade Mariantoni, di cui si auspica vivamente l’ immediata rimozione, perché questa designazione infrange ambedue le condizioni di ineleggibilità sopra illustrate. Infatti, pur essendo una operatrice nel servizio pubblico dell’assistenza sociale, e quindi avendo per pure ragioni di ufficio svolto progetti tecnici di assistenza pagati dagli elettori e della cui efficacia la nostra associazione propone una critica profonda, questa persona non ha mai assunto posizioni politiche riconoscibili e, in secondo luogo, non hai mai messo la sua faccia su alcuna istanza di rappresentanza sociale dei pur infiniti problemi della cittadinanza in campo di politiche sociali, pur se più volte da me sollecitata nella mia azione di critica costruttiva dei servizi, su gravi problemi della disabilità presenti nelle famiglie di Rieti. Sappiamo soltanto che ultimamente ha anch’essa aggredito le istituzioni e la politica per mero interesse di difesa del proprio posto di lavoro, a rischio per i tagli di Monti, problema che tu gli avresti risolto a spese della comunità.

Dove la trasparenza della nomina, quindi? Dove la competenza di rappresentanza? Dove la novità rispetto alle nomine di cooptazione Bulgare? Dal tuo primissimo atto, questo delle nomine, hai disatteso completamente su tutte e tre le istanze da te tanto declamate in campagna elettorale. Complimenti, un vero record.

Infine, cilliegina sulla torta: hai nominato due professionisti in evidente conflitto di interesse di cui anche chiediamo l’immediata sostituzione. Non solo ciò vale per l’ingegnere Cecilia, avviato ad un incarico di “urbanistica” che richiede altissima specializzazione e che a noi non risulta possedere titoli, pubblicazioni, attività accademica, esperienza, etc. etc. Peraltro Cecilia è espressione neanche tanto occulta della Fondazione Varrone, perché strettamente imparentato con il direttore della stessa. Ci chiediamo perché la Fondazione, che a differenza della Chiesa Cattolica non paga ne ICI ne IMU, non candida i suoi personaggi graditi in maniera trasparente? Non ci sarebbe nulla di male, perché ci dovrebbero mettere la faccia anche loro, no? Il secondo professionista è Di Paolo, che opera nel turismo per professione e il quale, pur avendo diritto a dei riconoscimenti da parte della Città, dovrà essere attentamente monitorato perché mai e poi mai debba emergere un conflitto di interesse nel suo “rappresentarci” presso l’Ente e i suoi legittimi, sinora, giri di affari. Però, che fatica! Che disagio! Che noia mortale! Ma con quali criteri ottocenteschi scegliete gli assessori, è pazzesco che non si rispettino le regole minime della buona convivenza.

Infine, l’opposizione che ti deve preoccupare da questo momento in poi – ma che avresti dovuto considerare già dall’inizio – è quella dell’intera Città e non quella fittizia che avete in Consiglio, come avete fatto voi della vecchia opposizione per vent’anni, Marroni per primo, corresponsabili dell’attuale disastro che vi volete mettere alle spalle come gigli immacolati. Perciò l’opposizione sociale sarà durissima, portata avanti da organismi come il nostro che hanno più di quarant’anni di attività di rappresentanza dei genitori in Italia, ma anche da tanti altri organismi sociali, sindacali, imprenditoriali di ogni genere che non hanno gradito le tue evidenti incongruenze elettoralistiche. E sarà sempre più dura tanto più tenterete, secondo i vecchi metodi, di comprare il silenzio delle associazioni con quel metodo pietoso di inciucio e sfruttamento del disagio delle famiglie, dei lavoratori e delle piccole imprese che sono, appunto, l’entità meno tutelata in Italia.

Caro sindaco, qui nessuno ci mette la faccia, usando la tua come l’orsetto del luna park. Ma soprattutto hai imbarcato un team di persone invise o sconosciute agli indispensabili interlocutori romani, perché se vogliamo salvare la Città questo non va bene. Caro Petrangeli, non c’è più nulla di “nuovo” in te e in ciò che rappresenti, già dopo appena due settimane. Non si offendono i cittadini facendoli passare per coloro che non sanno discernere. Qui si parla della rinascita di una Città che è già bella e sepolta da anni immemori, basta frequentare realmente le stanze dei palazzi di Governo per saggiarne la consistenza. Il cittadino, i cittadini tutti percepiscono il vero quando si identificano e ritrovano riferimenti rassicuranti. Sono certa che se oggi si facesse un referendum, caro Sindaco, i tre quarti di voi tornerebbe alle proprie attività. Non è necessario essere o ricorrere a veggenti per immaginare che verrai ricordato come il Sindaco della consiliatura più breve che Rieti abbia mai avuto.

Quindi intanto ti consigliamo vivamente di dichiarare il fallimento del Comune e avviare la procedura di commissariamento del Ministero Interni, perché non c’è più la fiducia nella vostra classe “dirigente” e la popolazione sa bene, ormai, che l’averla concessa in passato senza giustificazione ha portato al disastro attuale.

Sul tutto pesa peraltro una grave sensazione di brogli elettorali perpetrati in modo sistemico, lamentati da moltissime parti e di cui il magistrato che ha curato la Commissione elettorale centrale è bene a conoscenza, per la qual cosa ci domandiamo se la Pretura di Rieti non debba, per l’obbligatorietà dell’azione penale e con la nostra massima disponibilità, davvero e finalmente aprire un fascicolo ed una indagine sulla gestione dello spoglio nei seggi, a partire dalle nomine degli scrutatori avvenute nel chiuso di una stanza per arrivare all’evidenza di persone – che non fanno parte del giro dei soliti eletti – che hanno conseguito l’elezione solo dopo aver dato la caccia a decine e decine di voti “dispersi”, seggio per seggio. Se poi nel frattempo si avesse la possibilità di indagare sui voti comprati, non sarebbe male, visto che vox populi contiene spesso la verità, basta cercarla.

Caro Simone, chi veramente ha a cuore le famiglie sul territorio e presso le istituzioni sente vivo il senso di responsabilità collegato ai destini di tanta gente che chiede aiuto a noi, tutti i giorni, e non solo durante le elezioni come avviene per voi. Quindi, chi veramente ci mette la faccia e ha chiari i principi di lealtà, onestà, trasparenza e rettitudine, sa che sono inevitabilmente al servizio del bene comune e non è incline a tollerare la mortificazione di ogni aspettativa di progresso e di futuro nel rispetto della persona e della sua dignità di cittadino.

One thought on “Saccone: «Caro Petrangeli, così non va. Niente rinnovamento, né trasparenza, né partecipazione»”

  1. Niccolò Eusepi

    Purtroppo cara Stefania lo schifo che abbiamo visto in queste elezioni e che deriva dallo schifo della precedente amministrazione ci dice che non c’è più alcun soggetto che possa aiutare famiglie e territorio, che dobbiamo farci sentire senza compromessi, perché la crisi ha aggravato la situazione e qui è solo ormai una questione di caste e castucce e istituzioni più o meno paludate che cercano il modo di spendere i nostri soldi senza ritegno e senza alcuna preoccupazione se non il loro posto di ‘lavoro’, senza ormai alcuna remora di forma e di dignità! E alle famiglie non arriva e non arriverà niente se non elemosine e tasse, tasse, tasse.

Comments are closed.