Con 3.974 imprese “in rosa” su un totale di 14.859, il territorio reatino si presenta come l’undicesima provincia d’Italia per “tasso di femminilizzazione” d’impresa. A fronte di un tasso medio di imprese guidate da donne nel Lazio a fine 2014 pari al 21,75% sul totale e di un tasso nazionale del 21,55%, la realtà reatina presenta un’incidenza delle imprese rosa pari al 26,74%, preceduta solo dalle province di Benevento, Avellino, Chieti, Frosinone, Campobasso, Isernia, Potenza, Enna, Grosseto e Viterbo. E’ quanto emerge dai dati al 31 dicembre 2014 dell’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere.
L’imprenditoria femminile sta mostrando una forte dinamicità. All’anagrafe delle imprese, infatti, più dell’66% delle aziende femminili ha meno di 15 anni e ha conquistato, via via, un peso maggiore sul tessuto produttivo. Le imprese nate dal 2010 in poi, infatti, incidono per oltre il 26% sul totale delle imprese registrate nello stesso periodo, quasi 5 punti percentuali in più rispetto alla media generale. L’imprenditoria al femminile, poi, si presenta più cosmopolita. Quasi una donna alla guida d’impresa su 10 parla straniero in Italia (contro l’8,68 del totale imprese). Sono 121.397 le aziende straniere in Italia,numericamente più presenti in Lombardia (20.182), nel Lazio (14.607) e in Toscana (12.857).
Secondo l’Osservatorio, inoltre, le donne imprenditrici hanno una “chance” in più rispetto ai colleghi uomini per cogliere le opportunità di crescita dell’Expo 2015. Il 29% delle 1.302.054 imprese femminili si concentra, infatti, sulle filiere agroalimentari e turistiche che più di altre potranno trarre vantaggio dall’Esposizione universale, contro il 22% dell’intero tessuto imprenditoriale. Più in dettaglio sono 143.256 le imprese a guida femminile che operano nel turismo, 3 su 5 sono bar o ristoranti. Mentre delle 234.684 aziende rosa dell’agroalimentare, oltre 9 su 10 riguardano il comparto agricolo.
“Anche in provincia di Rieti – spiega Vincenzo Regnini, presidente della Camera di Commercio di Rieti – le donne stanno conquistando spazi maggiori nel tessuto produttivo perché sono dinamiche e attente al mercato. Hanno capito che è necessario puntare soprattutto in settori come il turismo, l’accoglienza, la cultura, i servizi alla persona, ed i numeri danno loro ragione”.