Rieti, un posto di non so dove

rieti, porta romana

L’area di Porta Romana, con lo storico monumento isolato nel 1930 ed in una piccola esedra in mattoni, è il biglietto da visita della città di Rieti. “Ingredere Omnia Fausta Ferens” è la scritta con cui la Porta, posta a mezzogiorno e voluta da Papa Sisto V nel 1586, accoglie i visitatori.

Ancora oggi l’area dovrebbe spiegare da subito a chi arriva dalla Salaria il carattere della città di Rieti, il suo amor proprio, la sua intelligenza.

Per questo sono preoccupanti le foto di Massimo Renzi, pubblicate il primo marzo sul sito di «Frontiera». Ci si legge una città in caduta libera, priva di una idea di sé.

Per fortuna il Comune non sta a guardare: coincidenza ha voluto che a pochi giorni dopo la pubblicazione degli scatti, l’Assessore al Decoro urbano e alle Manutenzioni Alessandro Mezzetti abbia convocato l’ASM e l’Ing. Domenico Cricchi (dirigente del V Settore), per fare il punto sulle condizioni igieniche delle strade cittadine. Dall’incontro pare abbia preso vita un piano di lavori di riqualificazione.

Una nota del Comune ha confermato l’impegno di ASM a garantire un’adeguata risposta in fatto di igiene urbana. L’Azienda ha promesso (nonostante difficoltà, più volte ribadite, ma non meglio specificate) un piano esecutivo d’interventi che sarà sottoposto all’Assessorato al Decoro urbano.

Nella stessa nota si specifica una opportuna distinzione delle competenze: il Comune ha il dovere di intervenire sul verde pubblico, mentre ad ASM spetta la responsabilità del fondo stradale, dei marciapiedi e dei cigli.

I lavori di riqualificazione dovrebbero partire proprio dalle fontane di Porta Romana − da anni in stato di abbandono − e da quelli di asfaltatura delle rotatorie di via Angelo Maria Ricci e via Einaudi. Per quanto riguarda la pulizia delle aiuole, nei prossimi giorni le squadre del Settore Manutenzioni interverranno a Regina Pacis.

«Ovviamente – dicono dal Comune – per mantenere pulita la città occorre anche la collaborazione dei cittadini e il rispetto delle regole di comune convivenza, come gettare i rifiuti negli appositi contenitori ed evitare di abbandonare sacchetti e altri oggetti ingombranti sul ciglio della strada».

Bene, ma per restituire il giusto significato agli spazi della città non basta una spolverata. L’area di Porta Romana racconta un disordine più profondo, fatto di improvvisazione, di mancanza di intenti e prospettive. Per capirci potremmo parlare della babilonia della cartellonistica pubblicitaria, della segnaletica stradale, o della discutibile disposizione dei cassonetti per i rifiuti.

Ma forse basta soffermarsi sui nomi: a Rieti la (piazza della) Res-Pubblica è un parcheggio con al centro un ex distributore di benzina. Un dato di fatto che racconta meglio di ogni altra cosa perché la Porta che un tempo accoglieva il visitatore, oggi è ridotta ad una sorta di rotatoria per un “posto di non so dove”.