Rieti e il sesso baby a pagamento

Suscitano sempre un certo prurito e una curiosità quasi morbosa le storie di adulti (sempre maschi) che si fanno fare massaggi e rapporti sessuali da avvenenti sirene del sol levante, o giri di prostituzione minorile, sempre con clienti adulti maschi, che si fanno pure incastrare dalla giustizia, se non altro in ragione dell’età delle fanciulle che li rallegrano e li sollazzano.

Il fenomeno è vistoso e in via di espansione, tanto per l’aumento delle provenienze dall’estero di belle giovani che pensano di diventare ricche con i loro corpi da urlo, magari con l’aiuto di qualche “pappone”, quanto per la mancanza di lavoro che spinge le ragazzine verso mestieri proibiti dalla legge, condannati dalla morale dominante, tollerati dall’opinione comune, sostenuti tuttavia dall’inespressa convinzione di chi li ritiene la soluzione a tanta solitudine di uomini insoddisfatti, delusi, trascurati e pieni di energie sessuali.

Possiamo pensare di arginare il fenomeno solo con l’esercizio dell’azione penale e con i paternalismi moralistici? È servito l’ampio dispiegamento di forze teso a far capire che la sessualità andrebbe inserita almeno in un rapporto di amore, di stima, di affetto reciproci?

Le proposte delle religioni, compresa la cattolica, hanno avuto una qualche incidenza nel vissuto delle persone?

Diciamo, senza tema di errore: no!

Fin quando la sessualità non diventerà oggetto di analisi, di educazione, di discussione, ma soprattutto presentata nella sua verità umana, prima che nelle varie visioni ideologiche che l’hanno fatta diventare un crogiolo di tabù, di divieti, di risatine e di impedimenti, non ne usciremo e non si risolveranno i problemi.

In realtà dovremmo avere il coraggio di riflettere sul vero protagonista di tutto questo, secondo anche la lucida riflessione che padre Raniero Cantalamessa ha fatto il venerdì santo a san Pietro: non è tanto Satana il principe di questo mondo ma il denaro. E sembra che la crisi economica non lo abbia per niente fatto retrocedere dai desideri proibiti delle persone, ma ancor più lo ha fatto diventare il grigio protagonista di ogni attività e di ogni progetto, il martellante pensiero ritenuto soluzione di ogni problema, anche affettivo.

C’è una soluzione a tutto questo? Forse no, non illudiamoci. Ma si potrebbero fare dei tentativi verso una comprensione dell’umano più approfondita e complessiva, soprattutto verso un più ragionevole approccio al denaro, anzitutto da parte delle istituzioni educative, compresa la Chiesa.

Vie nuove e creative, modalità educative originali e inesplorate, possono dare un maggiore impulso al nostro desiderio di stare in un mondo diverso.

Ma anche rivedere il nostro modo, quello della Chiesa, di presentare la sessualità e quello che i testi sacri dicono in tal senso, che non è propriamente quello che si pensa di solito, senza proporre vie impraticabili di castità celestiali che possono seguire solo pochi eletti.

Il sesso e i soldi, le due cose di cui anche lo Stato si dovrebbe cominciare ad occupare seriamente, ma non come se ne è occupato fino ad ora.

Si tratta di guidare le nuove generazioni verso un nuovo modo di concepire la vita, nella ricerca di un senso più vero e autentico, comunicandolo anche a chi viene a vivere nel nostro Paese.

Insieme al rispetto della legge e degli usi che sono alla base del vivere sociale.

Non sarà facile, ma si può tentare.