Sostenere la creazione e il consolidamento di startup innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e le iniziative di spin off della ricerca. Questi gli obiettivi del bando “Pre-Seed” della Regione Lazio, di cui oggi nella sede di LVenture Group al Luiss Enlabs di Roma sono stati presentati i primi 34 vincitori da Gian Paolo Manzella, assessore regionale allo Sviluppo Economico.
Dei progetti vincitori, 23 sono start-up innovative genericamente intese (come definite dal DL 179/2012), mentre 11 sono più specificamente spin off della ricerca. Sei i campi di applicazione dei progetti: audiovisivo (3), digitale (12), green economy (7), salute (4), sicurezza (5) e turismo (3); si va dalla riqualificazione e conservazione dei beni immobiliari, alle nuove tecnologie per il cinema, realtà aumentata, automazione dei processi produttivi, alla sicurezza informatica, solo per citarne alcuni.
Per questi primi progetti vengono erogati complessivamente circa 1,5 milioni di euro di contributi a fondo perduto (si tratta di fondi Por-Fesr 2014-2020), di cui circa 900mila euro per gli spin-off (82mila euro la media per progetto) e 650mila euro per le start-up (27mila euro la media).
Il bando, che è “a sportello”, è ancora aperto; la scadenza è il 16 luglio. Le modalità di concessione ed erogazione dei contributi si differenziano a seconda della tipologia di attività dei beneficiari:
- startup innovative. In questo caso il contributo è pari al massimo al 100% dell’apporto di capitale fornito dai soci, con un importo che va da 10mila euro a 30mila euro. In presenza di investitori terzi e indipendenti (investitori professionali, business angels, raccolta tramite equity crowdfunding) che apportino capitale in misura pari ad almeno 10mila euro, il contributo massimo concedibile è pari a 40mila euro. Gli investitori terzi e indipendenti non possono in nessun caso acquisire la maggioranza del capitale sociale. Sono presenti incentivi per i progetti presentati da Pmi aggregate;
- startup nate da spin-off della ricerca. In questo caso il contributo va da 10mila euro a 100mila euro e deve corrispondere al massimo alla somma del valore dell’apporto di tempo lavorativo fornito dai “soci innovatori” nel primo anno e del valore dell’apporto di capitale. L’apporto di tempo lavorativo deve rappresentare almeno il 50% del totale degli apporti validi. La Regione intende così finanziare startup costituende nelle quali sia chiara la presenza di almeno un “socio innovatore” proveniente dal mondo della ricerca (pubblica o privata) e che ne valorizzino gli esiti dell’attività di ricerca.
I progetti finanziabili devono appartenere agli ambiti individuati nella Smart Specialization Strategy regionale e ai settori ad alta intensità di conoscenza. In concreto i progetti devono: essere basati su una soluzione innovativa da proporre sul mercato, già individuata al momento della presentazione del progetto sebbene da consolidare; avere dei soci e/o un team dotati di capacità tecniche e gestionali che assicurino il proprio impegno allo sviluppo del progetto; prevedere un piano di attività a un anno che – anche tramite il consolidamento e l’integrazione del capitale tecnologico e del capitale umano iniziale – renda credibile che il progetto entro tale termine risulti di interesse per gli operatori del mercato del capitale di rischio dedicato alle start up.