Recita l’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Lucia Valente: «Grazie agli sforzi del Presidente Zingaretti e del nostro Assessorato abbiamo riaperto il bacino nazionale e salvato tutti i Lavoratori Socialmente Utili (LSU) impegnati negli Enti Locali del Lazio che – se non fosse stato per questa Giunta – oggi sarebbero licenziati. L’ultimo tassello lo abbiamo posto con la firma da parte del Ministero della convenzione attuativa che disciplina costi, tempi e modalità della riapertura del bacino e che consente il rientro dei lavoratori presso i comuni. La Direzione lavoro della Regione Lazio ha oggi comunicato agli Enti che le attività socialmente utili possono quindi riprendere. L’iter amministrativo, a causa dei gravi errori compiuti in passato, è stato particolarmente gravoso, anche considerando che sono ben 144 gli enti utilizzatori coinvolti, ciascuno con specifiche problematiche e criticità!»
Lo ricordano i lavoratori ex-Asu del Comune di Rieti in una nota sottolineando di non essere compresi tra i “gravi errori” «pur avendo il medesimo identico contratto di lavoro a tempo determinato degli ex-Lsu».
Di conseguenza, ricorda il comunicato, «ai lavoratori non è rimasto che adire alle vie legali, per veder riconosciuto il diritto al lavoro sancito dalla vigente legislazione; legislazione che Regione e Comune sembrano ignorare, chiamandosi fuori dalle regole che invece valgono per qualunque datore di lavoro che operi in Italia».
«Si spera che la Magistratura preposta possa riportare nei giusti binari della legalità questa scottante questione, che incombe come ulteriore macigno sull’economia reatina già provata da una disoccupazione a livelli elevatissimi. A settembre le prime convocazioni del Comune, chiamato a rispondere di tale operato di fronte al Giudice del Lavoro competente» conclude la nota.