Provincia: larghe intese in salsa reatina?

Larghe intese in salsa reatina? Pare proprio di sì, si avvicina la scadenza della nuova farsa voluta da Renzi, l’elezione di secondo grado del Presidente della Provincia (che ovviamente non è stata abolita, al di là dei comunicati roboanti, si è solo deciso di non farla votare dai cittadini) e anche nella nostra piccola realtà scoppia quella grande ondata di responsabilità ed affetto, che porta destra,sinistra ed affini a fare la grande ammucchiata.

Ovviamente nell’interesse del territorio, ovviamente sui programmi, ovviamente nell’interesse dei cittadini. E siccome a Rieti non siamo secondi a nessuno, se a Roma l’accordo taglia fuori gli estremi, da noi il grande maestro Melilli chiude da Fratelli d’Italia al Sel, dimostrando che volendo anche Renzi si può superare!

Certo lascia un po’ perplessi leggere in cronaca nazionale le dichiarazioni, del tutto condivisibili, di Giorgia Meloni che denuncia un rischio democratico del nostro Paese, con una riduzione della partecipazione dei cittadini alle scelte dei suoi rappresentanti, e condanna senza appello la filosofia delle larghe intese, che fino ad ora hanno portato solo regressione e depressione, e vedere sul territorio un dirigente nazionale dello stesso partito sbracciarsi per fare a livello locale quello che è demoniaco a livello nazionale, o sentire Vendola lanciare poemi di reprimenda contro la svolta moderata della sinistra, e trovare a Rieti uno dei suoi sindaci farsi portabandiera della prevalenza degli interessi locali.

È il grande male della classe dirigente attuale purtroppo, la mancanza di una idealità, di un reale progetto complessivo, che fa si che alla fine destra e sinistra diventino nella concretezza solo differenze nominalistiche e non alternative fattuali; oggi gli uomini cosiddetti di destra soffrono terribilmente della mancanza di potere, di ruolo, poiché privi di idee, di quelle idee che permettono di svolgere il proprio compito in maggioranza od opposizione senza dover per forza avere un potere da utilizzare. Una poltrona, anche se piccolina, è meglio del terror vacui del porsi realmente in alternativa al sistema. E non è un caso che l’unica voce fuori dal coro sia quella di Antonio Cicchetti, che al di là della allocazione partitica, rimane uomo tutto di un pezzo, forgiato in ben altra battaglie.

E comunque capheu a Fabio Melilli, che continua ad essere il miglior politico di questa provincia: attraverso le larghe intese, con un atteggiamento di chi anzi un po’ le subisce, riesce a creare una camera di decompressione, utile a mascherare il fallimento del centrosinistra reatino, che nonostante governi tutto, a tutti i livelli, non riesce a realizzare nulla. Ma ora, grazie alle larghe intese avremo il collegamento con Roma, la ripresa del nucleo industriale, lo sviluppo del turismo e la riduzione delle liste di attesa. Magia delle larghe intese.