ProLoco Rieti: il vero turismo a Rieti non è mai esistito!

Boom di visitatori nel 2011, record con oltre 28 milioni di presenze.

Secondo la stima dell’EBTL, nell’anno corrente a Roma si sono registrate 28.528.545 presenze + 7,55% dell’anno precedente. In sostanza nel 2011 nella capitale si è registrata l’affluenza di un milione di turisti in più e due milioni di presenze in più rispetto al 2010.

I dati riportati sono stati estrapolati da Eures, Ebtl, Isnart, Istat e Upi Lazio. Gli arrivi sono costituiti dai turisti registrati nelle strutture ricettive al momento dell’arrivo, mentre le presenze sono date dal numero di pernottamenti. L’unica provincia che gode di un forte incremento turistico è Viterbo con +58% di presenze e un + 35% di arrivi. Va bene anche Roma con il + 7,9% delle presenze e +8,8% degli arrivi. Frosinone con – 4,3 delle presenze e – 3,3% arrivi e Latina con -2,8% presenze e +0,4% arrivi.

Invece Rieti è fortemente penalizzata, registrando un -28,5% delle presenze e -12,4% così suddiviso: presenze di turisti italiani -28,6% e di stranieri -28%, mentre a Frosinone e Latina cala la presenza italiana e aumenta quella straniera.

Nel periodo dal 2000 al 2009 il flusso turistico reatino risulta ancora negativo -14% di arrivi e -18,7% presenze pari a 59.794 arrivi e 180.423 presenze con una media di permanenza di 3 notti contro i dati positivi delle regioni del centro Italia +5,5% arrivi (26.527.103) e +3,3% presenze (94.983.912) e nazionali +19% (95.499.801arrivi) e +9,4% (3.707.623.77) con una media di permanenza di 3,7 notti.

Per quanto riguarda il numero delle strutture ricettive registrate nel reatino dal 2005 al 2010 sono 315 pari a 5.499 posti letto lo 0,50% rispetto ai posti letto delle regioni del centro Italia (1.211.775) pari al 25,8% sul dato nazionale (4.698.852 posti letto).

Le tipologia di vacanza preferite dai turisti sono: in primis il mare che si attesta al 47%, poi la montagna con il 17,1%, le città o località d’arte 11,7%, i giri turistici 10% e in fine i soggiorni per riposo o svago (lago, campagna, collina e agriturismo) che si attesta al 5,7%.

Il turismo in Italia ha un giro d’affari di 150 miliardi di euro, dato registrato nel 2011, pari al 12% circa del Pil, compreso l’indotto, con 2,4 milioni di addetti (pari al 10% della forza lavoro italiana), di cui l’80% viene impiegato nelle aziende ricettive, (fonte: il Sole 24 Ore).

Oltre al turismo “tradizionale” esistono altre tipologie, ad esempio il turismo sportivo, con 10,7 milioni di viaggi e 60 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive italiane. Questo modo di far turismo attira sempre di più l’attenzione degli addetti ai lavori del settore. Un giro d’affari stimato in 8 miliardi di euro nel 2011, che motiva 1 italiano su 4 nella scelta delle proprie vacanze.

Per iniziare a colmare questo vuoto è nato “Tourism for Sport”, un appuntamento in agenda a Milano, il 12 e 13 febbraio 2013, che si propone di fare chiarezza sui numeri, i trend, gli scenari e le strategie di management di questo nuovo segmento di offerta turistica.

Il binomio turismo-sport, del resto, ha una dimensione internazionale. Il segmento rappresenta oltre il 10% del mercato internazionale, generando un’attività economica di 600 miliardi di dollari, pari al 9.9% del GDP mondiale di viaggi e turismo. E le proiezioni sul futuro – dal 2008 al 2018 – lasciano intravedere incrementi ulteriori, con aspettative di crescita nel decennio del 10.5%. (fonte: Tourism for Sport).

Pensiamo al turismo scolastico. “I viaggi d’istruzione sono una parte importante dell’economia del territorio. Le gite scolastiche hanno coinvolto circa 1,3 milioni di studenti degli Istituti superiori, con un fatturato stimato intorno ai 375 milioni di euro. Analizzando il periodo di maggiore concentrazione delle gite, i mesi preferiti risultano marzo-aprile, scelti dal 79,5% delle scuole, seguiti da febbraio (9%) e ottobre (3,8%), su circa 2,7 milioni di giovani, raggruppati in circa 132.000 classi. (Fonti: Istat e Turismo e Finanza).

Il turismo congressuale, poi, ammonta a 562 milioni di euro del fatturato italiano 2011. Il fatturato diretto generato dai congressisti stranieri si traduce anche in 612 euro di spesa media per il viaggio e in 3-4 giorni di  permanenza media. Il Lazio è la regione in cui il turista congressuale spende di più, sia per il viaggio che per il pernottamento. (Elaborato sui dati della Banca d’Italia dal Ciset-Università Ca’ Foscari Venezia).

In questi anni la classe politica si è chiusa nei “palazzetti” locali, lasciando invidia e divisioni nel territorio, oscurando le vere problematiche e facendo morire le idee di sviluppo. Questo ha oggettivamente portato alla confusione, all’abbandono e alla chiusura mentale delle persone con conseguenza del fallimento dei nostri luoghi.

Molti anni sono passati, molti soldi si sono persi, con conseguente incremento del tasso di disoccupazione e perdita di migliaia di posti di lavoro. Oggi si fanno i conti con la dura realtà; la politica è stata svuotata di idee innovative, è priva di coraggio, ma, soprattutto, carente di valori e amore per la propria terra. Rieti e il reatino sono pieni di potenzialità, manca soprattutto l’obiettivo comune, cioè quello di saper creare una nuova fonte di guadagno, cioè il turismo quale grande industria.

Bisogna dar vita a una serie di prodotti turistici che possano attirare più persone possibili: turismo religioso, enogastronomico, artistico, culturale, ambientale, storico, sportivo e soprattutto quello della salute, congressuale e scolastico.

Abbiamo “l’oro” in mano ma non sappiamo riconosce il suo vero valore commerciale. Manca un coordinamento per dar vita a grandi eventi, manca una sinergia reale delle attività di ogni genere, mancano il senso civico, l’amore, la passione, la grinta, ma principalmente la voglia di vincere e volare alto.

Nel Mondo esistono realtà più piccole di Rieti che hanno trasformato i loro bellissimi luoghi in una grande azienda turistica, accogliente, disponibile e economicamente accessibile a tutti.

In sostanza, la politica deve smetterla di auto flagellarsi, deve ridare fiducia e rieducare la società; in primis, deve superare i pregiudizi e i colori politici, specialmente in questa fase così negativa. La politica non può nascondersi o puntare il dito verso il passato passato, deve dimostrare di saper amministrare guardando al futuro, portando a termine grandi progetti compreso quello turistico. E’ lapalissiano che se fallisce un territorio, ha fallito la politica nei suoi obiettivi e nelle sue finalità.

Tutto il resto rimane chiacchiere e miseria!