“Il 9 giugno è il mio compleanno. Immaginavo di trascorrerlo un po’ in sordina: torta in famiglia, gita da nonna Papera, pomeriggio amacoso…”. Non può che essere Paolino Paperino, Donald Duck nella versione originale americana, l’autore di una confidenza così garbata e pigra. Il personaggio dei fumetti, tra i più amati dai bambini, e anche dagli adulti, si appresta infatti a compiere 80 anni, essendo apparso per la prima volta nel cartone animato Disney “The wise little hen” (“La gallinella saggia” della serie Silly Symphonies) il 9 giugno 1934.
Il papero sfortunato e perennemente disoccupato, vittima dei soprusi del ricco zio Paperone, goloso e pasticcione, innamorato della sua Paperina, vestito – si fa per dire – da marinaio, è uno dei cardini delle storie disneyane. Pochi mesi dopo il battesimo cinematografico finirà tra i protagonisti delle “strisce” sulla carta stampata e, in epoche più recenti, giungerà sul piccolo schermo, tra i videogiochi e in internet.
Nel numero in edicola della rivista “Topolino”, è lo stesso Paperino a raccontare come avrebbe voluto festeggiare i suoi innumerevoli “anta”. Ma Paperino è di più dell’imbranato “zione” di Qui, Quo, Qua, i nipotini affidatigli, non si sa bene perché, dalla sorella gemella Della Duck. Donald/Paolino (nel cui albero genealogico figurano la mamma Ortensia, sorella di Paperon de’ Paperoni, e il papà Quackmore, figlio di nonna Papera) incarna l’uomo-medio, forse un po’ più sfortunato del solito, maldestro e bonario, generoso e sempre alle prese con qualche bolletta in arretrato.
Autorevolmente definito “antieroe per eccellenza” (anche se non manca una sua versione da supereroe “noir” nei panni dell’improbabile Paperinik), Paperino resta fedele alla sua prima apparizione come esponente del “Circolo dei pigri”, fedele ai pisolini sull’onnipresente amaca; ma sa anche incarnare il ruolo di educatore premuroso; mostra trovate geniali per sbarcare il lunario, salvo finire nei guai per qualche spiacevole imprevisto. Irascibile, coccolone, attorniato da cugini e amici di ogni specie – da Gastone a Paperoga, da Ciccio a Pico de Paperis, da Archimede Pitagorico al duo Topolino/Pippo -, è fondamentalmente ottimista, nonostante tutto e tutti.
Gli autori delle sue storie, da Al Taliaferro a Carl Barks, fino a Guido Martina e Federico Pedrocchi, ne fanno l’esponente di una “società plurale” ante litteram, dove convivono – e anche per questo divertono – topi e paperi, cani e maiali. La sua esistenza quotidiana, piuttosto sottotraccia, si alterna a fantastiche avventure nelle quali è trascinato da Paperone, alla ricerca di civiltà perdute, di tesori nascosti, di pianeti inesplorati. Insomma, uno slalom tra ferialità e sogno, tra banalità e riscatto, in cui molti fan forse si riconoscono e che ne fanno un beniamino di tutte le età.
Auguri, dunque, Paperino, alla prossima avventura. Quack!