Papa Francesco approvato nuovo Regolamento della Consulta medica della Congregazione delle cause dei santi

Papa Francesco ha approvato il nuovo regolamento della Consulta medica della Congregazione delle cause dei santi

L’attuale testo – spiega mons. Marcello Bartolucci, segretario del Dicastero, in un articolo su “L’Osservatore Romano”, rilanciato da Radio Vaticana – “si ispira al precedente regolamento approvato dal Beato Paolo VI, il 23 aprile 1976. Oltre all’adeguamento linguistico e procedurale, sono state introdotte alcune novità, quali ad esempio: la maggioranza qualificata, per procedere ad ulteriora, nell’esame di un presunto miracolo è di almeno 5/7 oppure 4/6; il caso non può essere riesaminato più di 3 volte; per il riesame del presunto miracolo si richiede una Consulta con nuovi membri; l’incarico del Presidente della Consulta può avere solo una riconferma (5 anni più altri 5); sono tenuti al segreto tutti quelli che trattano il presunto miracolo (promotori della causa, tribunale, postulatori, periti, officiali del Dicastero); i compensi ai periti saranno corrisposti solo tramite bonifico bancario; il Sotto-segretario svolge per i miracoli le funzioni che la Costituzione apostolica Divinus perfectionis magister attribuisce al Relatore”. La finalità del regolamento, spiega mons. Bartolucci, “non può essere che il bene delle cause, che non possono mai prescindere dalla verità storica e scientifica degli asseriti miracoli. Come è necessario che le prove giuridiche siano complete, convergenti e affidabili, così è necessario che il loro studio sia effettuato con serenità, obiettività e sicura competenza da parte di periti medici altamente specializzati e, poi, a un livello diverso, dal Congresso dei consultori teologi e dalla Sessione dei cardinali e vescovi per arrivare, infine, alla determinante approvazione del Santo Padre, che ha l’esclusiva competenza di riconoscere un evento straordinario come vero miracolo. Questo regolamento riguarda ovviamente solo il buon funzionamento della Consulta medica, il cui compito appare sempre più delicato, impegnativo e, grazie a Dio, apprezzato dentro e fuori la Chiesa”.