“Ricostruire, ricominciare sì, ma anche ricominciare senza perdere la capacità di sognare, di riprendersi. Avere il coraggio di sognare una volta in più”. È l’invito rivolto dal Papa, come eco delle due testimonianze ascoltate oggi un Aula Paolo VI, durante l’udienza alle popolazioni colpite dal terremoto, in cui ha parlato delle “parole che più hanno toccato” il suo cuore. La prima, ha detto Francesco, è una parola che “è stata come un ritornello: ricostruire”. “Ricostruire i cuori ancor prima delle case”, hanno detto gli interlocutori che lo hanno preceduto: “Ricostruire i cuori, ricostruire il tessuto sociale e umano, la comunità ecclesiale. Ricostruire”. A questo punto Francesco ha citato la testimonianza di un uomo che ha incontrato il 4 ottobre, quando è andato a far visita alle zone terremotate: “Mi viene in mente quell’uomo che mi ha detto: per la terza volta ricomincerò a costruire la mia casa”. “Ricominciare, non lasciarsi andare dicendo ‘ho perso tutto’, non lasciarsi amareggiare”, l’invito del Papa: “Il dolore è grande, ricostruire col dolore. Le ferite del cuore ci sono, voi avete perso gente della vostra famiglia. I cuori sono feriti”.
Foto di Daniela Rusnac