Durante il convegno sulle nuove povertà di sabato 18 gennaio, è stato don Benedetto Falcetti, direttore della Caritas diocesana, a presentare una panoramica del problema nella diocesi e nella provincia di Rieti.
Dopo aver tracciato un veloce ritratto del nostro territorio, dal punto di vista demografico ed economico, il sacerdote ha presentato la realtà che emerge dall’esperienza quotidiana della Caritas Diocesana. Un osservatorio che comprende il Centro di Ascolto, la Mensa dei Poveri aperta tutti i giorni presso la struttura del monastero delle Clarisse di via san Francesco, ed una serie di servizi come lo sportello del lavoro, il supporto psicologico, lo sportello anti-usura, il CAF gratuito su appuntamento grazie alla convenzione con la sede locale del patronato CLAI e la consulenza in materia di immigrazione fornita su appuntamento da volontari del progetto SPRAR.
«Dall’ultimo Dossier Regionale sulle povertà e dal nostro Osservatorio – ha spiegato don Benedetto – emerge un chiari flusso di nuova povertà verso il Centro di Ascolto Caritas. Si tratta di una realtà articolata, fatta di anziani soli non autosufficienti, di famiglie monoreddito dove sono presenti dipendenze da gioco o sostanze, di persone che hanno perso il lavoro e non riescono a trovare un’alternativa. Ci sono anche casi di povertà “oscillanti”, situazioni in cui una vita quotidiana già precaria, viene messa in crisi da un evento imprevisto».
Un complesso di disagi sui quali non sempre è facile intervenire: «Talvolta si incontra una sorta di “resistenza all’aiuto”. Spesso il ricorso alla Caritas è vissuto come uno “stigma” da evitare pur vivendo nel bisogno. Per questo stiamo pensando ad un Emporio. Vorremmo intercettare i bisogni di coloro che non si sarebbero mai rivolti alla Caritas, offrendo un approccio che in una qualche misura risulti più vicino alle diverse sensibilità dei delle persone».
«Ovviamente, per conseguire questi obiettivi, occorre darsi da fare» ha concluso il direttore della Caritas. «Ci vuole davvero l’aiuto di tutti per sostenere e incoraggiare chi spende energie e forze per migliorare la situazione. E ci vuole pure la forza di escogitare strategie e progetti nuovi per riuscire ad aiutare il nostro territorio».