Notte prima degli esami: è partita la fiera dei luoghi comuni

Rito di passaggio, incubo ricorrente, materiale narrativo esorcizzato in infiniti articoli, film, canzoni. Tutto questo e molto di più è l’esame di maturità che inizia domani, coinvolgendo 490mila studenti, e innesca un cerimoniale sempre uguale a se stesso. Con i ragazzi spavaldi e timorosi, i genitori apprensivi, gli “in bocca al lupo” dei Vip, i consigli degli esperti e, soprattutto, la ridda dei “mi ricordo, sì mi ricordo”.

Arrivati alla terza settimana di giugno di ogni anno, in zona esame di Stato, si scatena la fiera dei luoghi comuni e delle rassicurazioni preconfezionate. Dalla caccia allo studente più bravo alla sicumera ostentata di chi non ha mai battuto un colpo, dai consigli per difendersi dal caldo ai cibi che fanno bene al cervello, dall’annoso problema dello stress da esame al supporto psicologico per superare lo scoglio della valutazione, dallo spauracchio della Commissione alla sicurezza della presenza di volti amici.

Ma in fondo di cosa si preoccuperanno mai ‘sti benedetti ragazzi. Dei titoli dei temi? Le ipotesi si sprecano, le notizie si accavallano, i soliti bene informati insinuano, ma alla fine si cova una sola certezza: qualcosa sempre si scrive, qualcosa sempre si inventa e comunque di sicuro la traccia uscirà in Rete in tempo utile. Della tesina? Non prendiamoci in giro, al netto di qualche volenteroso, non ci sono grossi problemi di documentazione: basta digitare la parola chiave su un qualunque motore di ricerca e il copiaincolla è automatico. Della prova orale? A dire che forse basterebbe solo studiare si passa per attempati provocatori quindi meglio astenersi. Tra l’altro, è inutile evocare i bigliettini arrotolati nell’astuccio. La componente tecnologica è onnipresente: su smartphone iperconnessi e rapidissimi non c’è tweet che fallisca né post non immediatamente condiviso. Più che una prova individuale qui è la dimostrazione della funzionalità del supercervello globale finalizzato a una soluzione percepita come vantaggiosa per una collettività motivatissima.

Infine, nell’esimerci dal propinare consigli non richiesti, esortazioni già lette altrove, ammonimenti assolutamente inutili, vorremmo dispensare un solo suggerimento. Ragazzi, checché ne dica la celeberrima canzone, non è che è solo questa notte che è ancora vostra. Ce ne sono e saranno mille altre. Però, se vi fa sentire meglio, andate di Mp3 e sentite quello che i vostri genitori, con gli occhi liquidi, ascoltavano nel mangiacassette. Contribuire alla messa in scena della mitopoiesi della maturità è un’esperienza da non perdere.