Nell’oceano del Tutto

In questi giorni compio cinquant’anni di Messa. Ricordo come se fosse adesso il momento della consacrazione sacerdotale. La liturgia era ancora quella del cosiddetto “vecchio rito”, poiché il Concilio Vaticano II si stava concludendo proprio in quei mesi e le sperimentazioni del nuovo rito si stavano appena affacciando su questa primavera della Chiesa che fu e che è il Vaticano II. E l’attesa per il nuovo era grande.

Dopo gli anni di preparazione e di formazione mi rendevo conto che vi sarebbero state grandi innovazioni, ma non mi illudevo troppo, poiché le difficoltà si annidano sempre, le nubi si addensano, quando si aprono nuove prospettive.

Il momento dell’ordinazione, allora sacerdotale, che poi ho rivissuto in quella episcopale, è un tonfo spaventoso del proprio cuore nell’oceano del Tutto. Ci si sente quasi persi.

Ma chi risponde con generosità e umiltà alla chiamata sa di non essere solo, e non si perde!

La vicinanza di Gesù l’ho sempre sentita, allora come oggi, e la sento ancora di più in queste settimane che ci separano dall’arrivo del nuovo Vescovo.

Per ora rendo grazie di cuore al Signore, per questi 50 anni di sacerdozio; per il dono dell’episcopato e di un servizio lungo e intenso alla Chiesa, durante il quale ho navigato, remando con tutte le forze, confidando “nella tua Parola”, in Verbo tuo, e gettando le reti.

Invito, chiunque voglia, a pregare per me e con me, che ringrazio il Signore, per i suoi doni, ma soprattutto per “il dono inestimabile della speranza”.