Chiesa di Rieti

Medaglia d’oro a don Concezio Chiaretti: una testimonianza di pace

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito la medaglia d’oro al merito civile a don Concezio Chiaretti, parroco di Leonessa (Rieti), fucilato dai nazisti il 7 aprile 1944. Il vescovo Piccinonna: «La sua memoria sia un segno di speranza per il futuro»

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito la medaglia d’oro al merito civile a don Concezio Chiaretti, parroco di Leonessa (Rieti), fucilato dai nazisti il 7 aprile 1944. Il riconoscimento è stato attribuito in quanto «straordinario esempio di virtù civiche e di umana solidarietà, condotte fino all’estremo sacrificio».

Don Concezio Chiaretti, giovane sacerdote, fu ucciso insieme a 22 concittadini dopo aver tentato di difendere la popolazione e offrire conforto ai condannati. Nato nel 1917 da una famiglia di emigranti, tornò in Italia da bambino e avviato alla vita religiosa. Ordinato sacerdote nel 1941, prestò servizio come cappellano militare, ma per motivi di salute rientrò a Leonessa, dove durante l’occupazione tedesca si distinse per altruismo e solidarietà.

Nel testo della motivazione si legge che «durante l’occupazione tedesca si prodigò per difendere la popolazione del Comune di Leonessa e portarle soccorso», dimostrando il suo spirito di servizio e la sua vicinanza alla gente. Quando il borgo fu colpito dalla violenza nazista, don Concezio «dopo aver tentato invano di dialogare coi tedeschi per scongiurare ulteriori eventi tragici, nel Venerdì Santo del 1944, mentre era in fila per essere fucilato assieme ad altri compagni, li confortava». In un estremo atto di fede e perdono, «dopo essersi inginocchiato e aver invocato il perdono per i carnefici, veniva barbaramente trucidato da un plotone delle SS».

Il riconoscimento ha suscitato grande emozione nella comunità di Leonessa e nell’intero Reatino. Tra le reazioni, si aggiunge quella del vescovo Vito, che esprime profonda gratitudine al Presidente della Repubblica e a quanti hanno contribuito a portare all’attenzione del Quirinale la storia del giovane sacerdote. «Don Concezio ha reso una grande testimonianza di fede e umanità», sottolinea mons. Piccinonna: «Facciamone memoria non come ricordo di un sacrificio passato, ma come un’indicazione di speranza per il presente e il futuro, che possa indicare una direzione di pace in un tempo segnato da troppi conflitti».