L’opzione preferenziale per i poveri

L’opzione preferenziale per i poveri non può essere considerata solo una questione di “elemosina”, quindi attinente unicamente al volontariato e alle organizzazioni civili e religiose che operano in tal senso; cercare di risolvere la questione dei poveri e dei Paesi poveri significa più sviluppo anche per il cosiddetto mondo industrializzato, meno spese sociali, meno spese per l’ordine pubblico. Basti pensare al freno che si verrebbe a creare circa l’immigrazione clandestina da parte di persone che non sanno di che vivere: vengono qui da noi in Occidente, perché non hanno prospettive nei loro Paesi di provenienza. Se il mondo ricco e sviluppato facesse progetti di sviluppo pensati e calati nei singoli contesti e con il preciso contributo delle forze locali, questo sarebbe già un primo passo verso una più equa distribuzione delle risorse.