Giovedì 30 maggio presso la Sala dei Cordari di Rieti si è svolto il seminario formativo “La progettazione nasce dalla conoscenza del danno del sisma” tenuto dal docente Massimo Mariani, ingegnere, architetto e componente del Consiglio del Centro Studi Cni.
Un evento che è stato uno delle undici tappe di un viaggio che percorre i luoghi d’Italia colpiti dai principali eventi sismici degli ultimi 110 anni.
Durante l’incontro si è discusso sulle tecniche adottate nel post-sisma per la messa in sicurezza degli edifici e sono stati illustrati i progetti realizzati dall’ufficio Tecnico della Diocesi di Rieti in collaborazione con il professor Mariani. I progetti riguardano la chiesa di Sant’Andrea Apostolo in Configno, frazione di Amatrice, la chiesa del Santissimo Salvatore in Belmonte in Sabina e il Santuario di S. Giuseppe da Leonessa.
Le condizioni in cui versavano gli edifici, a seguito degli eventi sismici del 24 agosto e successivi, hanno reso necessario un tempestivo intervento di messa in sicurezza che possa escludere ulteriori danneggiamenti.
La chiesa di Configno ad esempio, al momento post sisma, mostrava danni diffusi, che pregiudicavano notevolmente la capacità strutturale del manufatto: esternamente si potevano osservare espulsione di materiale dalle murature e lesioni diffuse, mentre internamente erano visibili crolli di pareti. A tal proposito l’obiettivo dell’intervento di messa in sicurezza è stato quello di circoscrivere l’edificio e il campanile con un ponteggio, collegato opportunamente alla struttura e cerchiato con funi di acciaio.
Anche per la chiesa di Belmonte in Sabina le condizione post-sisma erano precarie: l’edificio mostrava lesioni diffuse alle murature, sia interne che esterne, lesioni al soffitto a cassettoni sulla navata principale e al controsoffitto delle cappelle laterali. L’intervento principale era volto a evitare crollo di materiale dall’alto e salvaguardare l’incolumità delle persone. Ciò è stato è stato realizzato mediante l’apposizione di una rete in poliestere ancorata alla muratura portante mediante dei telai realizzati con ponteggi.
Per il santuario di San Giuseppe da Leonessa, edificio di valore storico e artistico sia per la sua complessità strutturale sia per la presenza di opere d’arte quali affreschi e dipinti, la situazione post-sisma presentava invece danni diffusi ai diversi elementi costruttivi: la cupola maggiore era interessata da dislocazione di stucchi e ornamenti; gli archi laterali così come la facciata principale e la facciata secondaria presentavano lesioni nelle parti sommitali; in prossimità dell’ingresso secondario erano visibili lesioni alla volta sovrastante mentre il campanile presentava lesioni alla base.
Molteplici gli interventi eseguiti: il primo intervento ha previsto la protezione della teca di San Giuseppe e il sostegno della cupola maggiore mediante una struttura unica opportunamente collegata all’edificio per soddisfare le esigente di protezione e sostegno; il secondo intervento consisteva nella messa in sicurezza della torre campanaria mediante elementi di sostegno interni ed esterni; il terzo intervento prevedeva la messa in sicurezza dell’ingresso secondario mediante una struttura a sostegno della volta in modo da permettere la realizzazione in un percorso secondario, più breve, per accedere all’interno della chiesa in prossimità del santo; il quarto intervento prevedeva la protezione delle lesioni sulla facciata principale mediante l’apposizione di una rete metallica a salvaguardare eventuale distacchi di intonaco.
Altri interventi sono tuttora in fase di progettazione e altri ancora in fase di approvazione.