È stata l’immigrazione il tema dell’assemblea di istituto svolta lo scorso 21 gennaio nella palestra del Liceo Classico Marco Terenzio Varrone dell’IIS Carlo Jucci di Rieti su iniziative del rappresentante d’istituto, Vincenzo Simeoni. Gli studenti e le studentesse hanno così avuto la possibilità di ascoltare il racconto dei viaggi che immigrati oggi residenti in Italia hanno dovuto compiere per raggiungere un posto sicuro, dove poter costruire una nuova vita.
La mattinata è stata aperta da Franca Palumbo, direttrice dell’Ufficio diocesano Migrantes, e Antonella Liorni, responsabile del progetto Sai del Comune di Rieti gestito da Il Samaritano OdV. I loro interventi hanno sensibilizzato gli studenti sul fenomeno migratorio ripercorrendo l’evoluzione che quest’ultimo ha avuto negli anni, soffermandosi soprattutto sul diritto d’asilo.
In seguito sono stati intervistati alcuni beneficiari del progetto Sai: Jabbar Mohammed Hasan, Allou N’Goran Annemarie, Ullah Habib e Alassar Abdalrahman. Ognuno di loro ha raccontato la propria storia, le difficoltà e i sacrifici vissuti e quelli che ancora si trovano affrontare, dal dover imparare una nuova lingua alla lontananza dai propri cari.
Portati a scuola da un’intuizione della professoressa Ines Millesimi, questi ospiti, con la loro diretta testimonianza, hanno aiutato gli studenti e le studentesse a riflettere su quanto la questione dell’immigrazione sia attuale e non possa essere sottovalutata. Durante l’assemblea si è aperto un dibattito, dal quale sono emerse importanti riflessioni.
Grazie al suggerimento delle professoresse Annamaria Magi e Alessandra Orsini, è stata letta e spiegata la “Profezia” di Pier Paolo Pasolini, nota anche come “Alì dagli occhi azzurri”. Nel testo, l’autore immagina l’arrivo di un popolo di immigrati e sottolinea come il capitalismo ed il consumismo causino una frattura tra ricchi e poveri, tra nord e sud.
Una triste immagine a cui stiamo assistendo inermi, non curanti dei veri problemi che un giorno potrebbero verificarsi.
Anche una semplice assemblea scolastica può dunque essere importante. Come disse lo stesso Pasolini, “Per insegnare come si è fratelli” è infatti necessario che si parli dei fenomeni che caratterizzano il mondo di oggi, con l’auspicio che i cittadini di domani, da questo dialogo, possano divenire consapevoli e capaci di azioni più inclusive e umane nei confronti del prossimo.