Chiesa di Rieti

Il vescovo Vito al liceo Varrone: incontro tra classici e attualità con i maturandi

Nell'aula magna del Liceo Classico Terenzio Varrone, i maturandi hanno dialogato con mons. Piccinonna su temi importanti come solitudine e povertà. Un'occasione per scoprire l'uomo dietro il ruolo ecclesiale e per riflettere su valori universali e progetti futuri

Piacevole, ma intenso, l’incontro dei maturandi con il vescovo Vito. Nell’aula magna del Liceo Classico Terenzio Varrone, le tre classi hanno dialogato a lungo con mons Piccinonna. Dopo i saluti istituzionali alla Dirigente, prof.ssa Paola Testa e a tutta la comunità scolastica per la cura posta nella formazione degli studenti, l’incontro si è aperto con un regalo da parte degli studenti al vescovo: due libri, l’Antigone di Sofocle e il De Brevitate Vitae di Seneca, segni distintivi di studenti che ritrovano nella lettura dei classici quei valori ancora oggi presenti negli adolescenti e nella società, valori quali la determinazione e la fugacità del tempo o la brevità della vita che appare tale solo a chi, non sapendone afferrare la vera essenza, si disperde in mille futili occupazioni.

Pretesto, questo, per il vescovo per affrontare tematiche importanti quali le solitudini, la povertà, sempre in ascolto e in dialogo con i ragazzi. E alle loro domande sono riaffiorate alla memoria la sua adolescenza inquieta, i suoi studi, i suoi impegni di sacerdote appena consacrato e la nostalgia per il suo amato mare. I ragazzi non hanno mancato di raccontare i loro progetti per il futuro, la scelta universitaria e le città lontane che li vedranno protagonisti.

E ancora il vescovo ha sottolineato l’importanza e la centralità della persona, perché – ha detto: «la creazione è un mistero che contiene qualcosa di bello, e dietro ogni storia c’è una persona che andrebbe conosciuta e amata per la sua unicità».

Ed ancora racconti di migranti, tossicodipendenza e legalità, con la sensibilità e la tenerezza di chi si è posto al loro fianco, conoscendone giorno dopo giorno le fragilità e i propositi di riscatto.

Al termine della mattinata l’invito del vescovo ad “essere talenti” a ciascuno dei ragazzi presenti, a vivere il volontariato come arricchimento personale, come azione caritativa a tutela dei diritti umani di ogni essere vivente e della salvaguardia del creato.

Un modo diverso, hanno detto i ragazzi, ringraziando il vescovo, per parlare di adolescenza, per capire che, a volte, dietro l’autorità di un ruolo si cela un uomo, che, come noi, è cresciuto con sogni e speranze che cerca ogni giorno di realizzare nella Chiesa e nella sua vita.