Parlando al Consiglio Comunale di Rieti del 16 ottobre, il vescovo Domenico Pompili ha esortato gli uomini delle istituzioni a «confrontarsi con il bene del territorio prima che con la propria appartenenza politica».
«Temo – ha aggiunto mons. Pompili – che se a prevalere sono logiche di schieramento la giustizia resta sempre sullo sfondo inarrivabile. Mi domando, ad esempio, che senso abbia inaugurare un tratto della strada che dovrebbe finalmente collegare Rieti ad Avezzano e grazie alla quasi definitiva sistemazione della Ternana collegare il centro nord al centro sud, se poi ci si blocca di fronte a Casette? Non spetta forse alla politica offrire una e non molte soluzioni e perseguirla in tempi non biblici? Perché esporre al rischio di fatali incidenti un tratto di strada che incide sul territorio urbano e lasciare che si perda ancora una volta questa opportunità di crescita? Non basta la Salaria ad aver colpito al cuore tante famiglie reatine con lutti endemici?»
E un percorso unitario, un cammino illuminato dal pensiero del bene comune, dovrebbe riguardare il tema delle acque, «che sono una risorsa del nostro territorio. Se è vero che al 31 dicembre di questo anno scade la proroga all’utilizzo delle Sorgenti, perché non concentrarsi su questa giusta rivendicazione, garantendo già adesso l’eventuale incasso da appetiti incontrollati?»
Temi concreti quelli sollevati dal vescovo, questioni giuste «che vanno affrontate con realismo da parte di tutti i soggetti in campo, con la moderazione della politica che a questo è deputata, purché sia capace di essere arbitra “super partes” e, dunque, lontana da qualsiasi interesse di altro genere».