«Viviamo nella solitudine della compagnia virtuale, sempre più persone, giovani e meno giovani, decidono di vivere la loro realtà nella virtualità. La testa, il cuore, i sentimenti si smaterializzano a favore di post, sorrisi stampati su facce preimpostate e saluti calorosi che poi però non si ripetono quando ci si incontra realmente. Nella realtà. Plagio, tutto questo è plagio».
È quanto ha spiegato Alessio Angelucci aprendo, lo scorso 11 dicembre, il primo degli incontri di un più ampio programma centrato sul plagio e le nuove dipendenze domandandosi: «Come esaminare il problema e porre eventuali azioni di contrasto? Occorre cominciare a parlare di queste nuove dipendenze mettendo intorno un tavolo tutte le forze che a vario titolo possono dare un contributo. Un tavolo che dovrà prendere forma e al quale hanno già dato risposta positiva diverse associazioni locali».
Il primo incontro, che voleva essere la “posa della prima pietra”, ha avuto ospite Rocco Politi, ex “vescovo” dei testimoni di Geova che con la sua testimonianza ha fatto ben capire ai presenti come manipolando la mente sia facile, fin troppo facile, indurre le persone ad annichilire completamente la loro vita, al pari dei meccanismi interattivi».
«Nuovi culti e web – conclude Angelucci – una sfida che ci attende».