Cultura

Il ministro Sangiuliano in visita a Rieti: città della cultura con il presepe nel cuore

La Valle del Primo Presepe è stata tra le prime iniziative illustrate al Ministro della Cultura Sangiuliano, durante la sua visita ufficiale a Rieti

L’attesa era tanta e giustificata per una città che intende ripartire da sé stessa, facendo della propria identità e storia un punto di forza e di sviluppo. Così questa mattina, sotto le volte del Palazzo Papale, poco alla volta si sono ritrovati il sindaco di Rieti, gli assessori della Giunta, il Prefetto, il presidente della Provincia e diverse altre rappresentanze istituzionali per accogliere Gennaro Sangiuliano. Il ministro della Cultura è stato infatti in visita ufficiale a Rieti, e la prima tappa è stata proprio l’episcopio, scrigno di storia e cultura, ma anche punto strategico della Valle del Primo Presepe. Sono state infatti le opere di Francesco Artese, realizzate per la manifestazione e in esposizione permanente sotto gli archi, ad essere presentate a Sangiuliano come preludio della visita, spiegando l’origine e le intenzioni del progetto. Ma il primo impatto il ministro l’ha avuto ovviamente con la bellezza del Palazzo Papale, con la solida architettura degli archi che sorreggono il Salone.

A fare gli onori di casa, a nome dell’amministratore apostolico, il direttore della Caritas diocesana, don Fabrizio Borrello, che salutando il ministro lo ha messo in contatto telefonico con mons Domenico Pompili per una breve conversazione. La delegazione ha poi accompagnato Sangiuliano nel Salone Papale. Qui è stato il funzionario storico dell’arte del Ministero della Cultura Giuseppe Cassio ad illustrare la storia degli ambienti e fare cenno ai progetti di restauro della preziosa aula di rappresentanza, usata dai pontefici nel periodo medievale, quando Rieti era tra le sedi Papali.

Oggi gli spazi sono adibiti a sede espositiva e da un lato sono a disposizione ancora della Valle del Primo Presepe, che grazie alla collaborazione con l’Apt della Basilicata vede allestita una mostra di interessanti opere presepiali realizzate da artisti contemporanei, con i linguaggi che gli sono propri. Opere ben lontane dal retorico affollamento del presepe napoletano, e ben più vicine all’essenziale spiritualità che guidò san Francesco a realizzare la prima rappresentazione della Natività.

«Il presepe è un segno della cristianità molto importante e noi dobbiamo riscoprire e valorizzare i simboli che rappresentano e costituiscono l’identità della nostra nazione», ha dichiarato il ministro, che si è soffermato anche sull’affresco con la scena del primo presepe staccato dalla chiesa di San Francesco, anch’esso collocato nel Salone Papale per motivi di conservazione: «San Francesco è stato una figura storica, non solo religiosa, unificante per la nostra cultura e la nostra nazione».

L’impegno del ministero in questo senso, è già importante grazie alla costituzione, nella passata legislatura, di un Comitato nazionale per l’Ottavo Centenario della Regola e del primo presepe. Ma l’interesse di Sangiuliano per le bellezze e la cultura del reatino ha anche una ragione personale, avendo da poco acquistato un’abitazione in un angolo del Cicolano, la frazione di San Martino di Petrella Salto. «Sono felice di essere diventato, da un annetto, anche un cittadino di questa provincia che rappresenta e costituisce uno scrigno di tanti tesori e merita di essere valorizzata dal punto di vista culturale», ha infatti ammesso il ministro, garantendo che sarà vicino alle istituzioni locali affinché la provincia di Rieti «possa acquisire una sua centralità nel circuito culturale e turistico nazionale».

Le ragioni del resto non mancano: il lato del Salone Papale lasciato libero dai presepi ospita infatti, tra gli altri manufatti, alcune opere recuperate dai luoghi del sisma, restaurate con un contributo della Fondazione Varrone, e due preziose Madonne in terracotta, anch’esse salvate dal terremoto e restaurate dallo stesso Ministero. È stato ancora Giuseppe Cassio ad accompagnare Sangiuliano alla scoperta di queste preziose testimonianze artistiche, prima che la delegazione riscendesse lo scalone per raggiungere il teatro Flavio Vespasiano, secondo il programma stabilito.

Un altro gioiello culturale della città visitato con attenzione dal ministro, che lì ha incontrato i sindaci del territorio, e la stampa, dichiarando che Rieti merita di essere candidata Capitale italiana della Cultura. «Ci metteremo subito a lavoro sul progetto insieme a tutte le istituzioni del territorio», dichiarano il sindaco Daniele Sinibaldi e l’assessore alla Cultura Letizia Rosati. «Possiamo crederci e proporre qualcosa di serio, valido e ambizioso. Ringraziamo il ministro per averci scelto per una delle sue prime visite ufficiali e lo aspettiamo di nuovo in altre occasioni importanti per il futuro di Rieti».