Un articolo sugli eccessi del Liscio estivo, pubblicato qualche giorno fa, ha sollevato un accenno di protesta. Qualche traccia la si trova su Facebook. Se la sono presa a male soprattutto gli artisti del liscio e gli appassionati danzatori del genere.
A dargli retta, sembra che il Liscio fino a tarda notte sia un diritto dell’uomo e del cittadino, impossibile da mettere in discussione sia per qualità che per quantità.
Noi, per la verità, gli artisti che praticano il genere li abbiamo in simpatia. Spesso sono musicisti preparati. Qualcuno di loro il Liscio ce l’ha certamente nel sangue. Gli altri, forse, si sono rassegnati a piegare il proprio talento al monocorde accompagnamento meccanizzato che abbiamo sentito in tante serate afose.
Ma che si suoni per amore o per necessità non importa: è comunque un lavoro. E i lavoratori vanno sempre rispettati. Anche quando, viene da aggiungere, debbono alzarsi presto la mattina.
Ecco la domanda che i passionisti del Liscio sembra vogliano evitare. È corretto verso tutti suonare a oltranza e a tutto volume, fino a tarda notte?
Ci sbaglieremo, ma un conto è fare musica e ballare in una discoteca, in una balera, in un luogo pensato apposta, un altro è piazzarsi nel bel mezzo di un quartiere e pretendere di tenere tutti svegli ben oltre la mezzanotte.
Qualcuno a questo punto dirà che a ragionare in questo modo la città diventa un mortorio o un dormitorio, un luogo in cui regna solo il silenzio e la tristezza. (Si direbbe la pensi così anche chi dovrebbe garantire la quiete pubblica). Beh, francamente ci sembra una esagerazione.
Semmai, è nel voler obbligare interi quartieri ad ascoltare fino all’una e mezza qualche evergreen suonato a ritmo di polka che si nota una qualche mancanza di buon senso. E forse anche un po’ di prepotenza.
Che il Liscio sia bello e gioioso ci può stare, ma non sarà il caso di provare a tenere presenti le esigenze di tutti? Forse è banale, ma diversamente si finisce col vivere nella “casa delle libertà”. All’inizio può sembrare una cosa ben fatta e divertente. Ma alla lunga ha le sue controindicazioni.