Il sindaco Petrangeli, l’assessore all’ambiente Ubertini e il Commissario della Provincia Felici sono stati i protagonisti di una interessante trasferta.
Accompagnati da un gruppo di tecnici sono andati a visitare l’impianto per il compostaggio dei rifiuti del Comune di Salerno.
Cofinanziato con fondi europei, il sito è considerato un punto di riferimento in materia di trattamento della frazione umida della raccolta differenziata, un esempio virtuoso per la qualità della progettazione, per l’efficacia delle soluzioni tecnologiche e per eco-sostenibilità.
Ma non è stato il solo profilo tecnico ad attrarre i nostri amministratori. L’impianto, infatti, con le 25.000 tonnellate di rifiuti organici lavorate e trasformate in 8.000 tonnellate di compost e 4 milioni di Kw/h di energia, risponde ai bisogni di un bacino di 130.000 abitanti.
Stiamo quindi parlando di un territorio paragonabile grossomodo alla nostra provincia. L’esperienza di Salerno dimostra che certe scelte si possono e si dovrebbero fare anche da noi. Potremmo coniugare il rispetto dell’ambiente ad una diminuzione della tassa sui rifiuti e alla creazione di qualche nuovo posto i lavoro. Sarebbe un primo vero segno di cambiamento.
Ma arriverà? La nota del Comune non dice nulla a riguardo. Non c’è il minimo accenno alle intenzioni dei nostri enti territoriali. Ed allora ci prende la paura di cadere ancora una volta nella trappola del “bello, ma impossibile”, del “vorrei, ma non posso”. Una paura che vorremmo tanto fosse smentita. Altrimenti avremmo letto la banale cronaca di una istituzionalissima gita fuori porta.