Reporter a Scuola

Giovani filosofi a confronto su “Il Bene comune” a Rieti

L'ottava edizione del concorso "Filosofia e Natura" coinvolge 200 studenti dei licei della provincia nell'esplorazione delle diverse interpretazioni del bene comune, dalla teologia alla filosofia contemporanea

Il Bene comune, radici e prospettive, è il tema dell’ottava edizione del concorso Filosofia e Natura, un’attività progettuale che ogni anno coinvolge circa 200 alunni delle classi quarte dei Licei di Rieti e provincia sottoscriventi un’apposita convenzionie di rete (IIS “C. Rosatelli”, IIS “C. Jucci”, IO “S. Marchionne” di Amatrice, IIS “Elena Principessa di Napoli”).

Il progetto Filosofia e Natura, nato nell’anno scolastico 2015/2016, si pone l’obbiettivo di avvicinare gli studenti alla filosofia utilizzando una formula interessante, in grado farli sentire protagonisti del percorso di apprendimento e di aiutarli a conoscere e valorizzare la realtà locale.

Dare una definizione condivisa di bene comune non è semplice, tante infatti sono gli autorevoli studiosi che ne hanno fornito un’interpretazione e in diversi campi del sapere, dalla teologia alla filosofia, dalla sociologia all’economia e altri ancora.

Gli alunni partecipanti al concorso nell’incontro del 28 febbraio all’Auditorium Santa Scolastica di Rieti, sono stati guidati in questa riflessione dal professor Giovanni Cogliandro, membro del consiglio dell’Associazione Italiana Filosofia della Religione e Dirigente Scolastico dell’I.C. “W. A. Mozart” di Roma.

Attraverso una serie di argomenti che spaziano dalla visione classica di Tommaso d’Aquino alla filosofia contemporanea di autori come Alasdair MacIntyre, Charles Taylor, Habermas e Rawls, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di immergersi in un ampio ventaglio di stimolanti prospettive riguardanti il concetto di Bene comune, riconducendole sempre al valore della persona e l’importanza della sua progettualità come singolo e come inserita in una comunità, in vista di una società giusta e felice. In fondo è la sfida di sempre.

Come affermava Alasdair Macintyre, «’Non possiamo comprendere la nostra situazione etica senza conoscere la storia delle nostre pratiche sociali’ – questa consapevolezza ci guida nell’esplorare come le tradizioni morali possono informare le nostre scelte nel presente».

Habermas, sempre in questa direzione, invita a riflettere sul concetto di “spazio pubblico” come «luogo di dibattito aperto e inclusivo, dove le diverse prospettive possono essere esplorate e confrontate nel perseguimento del bene comune».

Ed è proprio esplorando le idee di questi e altri autori contemporanei, gli alunni hanno potuto cogliere l’importanza di una visione olistica e interdisciplinare per l’edificazione del Bene comune e nell’affrontare le sfide complesse del nostro tempo, dalla crisi ambientale alla polarizzazione politica. Indubbiamente, oggi più che mai, in un’epoca caratterizzata da sfide globali e questioni emergenti, la riflessione filosofica assume un ruolo sempre più rilevante nel plasmare il nostro futuro/bene comune.

Ed è proprio esplorando le idee di questi e altri autori contemporanei, gli alunni hanno potuto cogliere l’importanza di una visione olistica e interdisciplinare per l’edificazione del “bene comune” e nell’affrontare le sfide complesse del nostro tempo, dalla crisi ambientale alla polarizzazione politica. Indubbiamente, oggi più che mai, in un’epoca caratterizzata da sfide globali e questioni emergenti, la riflessione filosofica assume un ruolo sempre più rilevante nel plasmare il nostro futuro/bene comune.

Progetto “Reporter a Scuola”
Articolo di Vittoria Chiuppi e Umberto Fabrizi