Falaguasta porta la satira a Scandriglia: “Non ci facciamo riconoscere”

Tra gag e riflessioni argute, l'attore dialoga con il pubblico sulle trasformazioni sociali dagli anni '70 a oggi, confrontando il passato senza social media con l'era digitale e riflettendo sui cambiamenti nei comportamenti e nelle abitudini di consumo

Sabato 1 giugno alle 21 al Teatro Comunale S. Antonio di Scandriglia, dove l’attore Marco Falaguasta, noto al grande pubblico anche per essere stato protagonista di molte fiction di successo (Centovetrine, Provaci ancora prof, Il restauratore), propone, con il linguaggio leggero e arguto della satira, “Non ci facciamo riconoscere”, scritto dallo stesso Falaguasta con Alessandro Mancini.

Si tratta di un dialogo con gli spettatori per capire come si sarebbero vissuti oggi gli avvenimenti di cronaca e le tante trasformazioni sociali degli anni ’70 e ’80, , ai tempi dei social. Davvero i giovani di adesso hanno più libertà di quanta ne avevano quelli di trent’anni fa? Era da preferire l’inclinazione dei nonni e dei genitori di allora a non buttare niente, oppure l’enorme quantità di acquisti e “nuovi modelli” ai quali oggi i nostri ragazzi sono abituati? Ma soprattutto che differenza c’è tra il poke e la frittata di nonna con dentro tutto ciò che non si doveva sprecare?

Tra gag e osservazioni divertenti, interpretazioni alternative di convinzioni assodate, Marco Falaguasta si chiede cosa significasse esattamente “Non ci facciamo riconoscere”, una frase che i genitori degli anni ’70, ’80 e ’90 ritenevano buona per tutte le circostanze nelle quali bisognasse richiamare i figli a un comportamento comunque diverso.

“Ma siamo proprio sicuri – si domanda l’attore-  che non farsi riconoscere sia stato un vantaggio o forse, in qualche circostanza, avremmo potuto alzare la voce e … farci riconoscere?”