«Sono venuto a conoscenza della lettera aperta che mi ha inviato la Consigliera regionale Lidia Nobili. Confesso un po’ di stupore nel leggere proprio da chi, nelle numerose e note iniziative istituzionali organizzate sul nostro territorio ha pervicacemente ignorato il Presidente della Provincia, un riconoscimento così generoso nei confronti della mia leadership. Non voglio però sottrarmi alla questione che la consigliera ha posto. Mi si chiede di ritirare le dimissioni e guidare un processo difficile e complesso per la nostra provincia. A questo proposito credo sia bene comprendere le vicende politiche che si dipanano confusamente in questi giorni. Per assumere decisioni politiche rilevanti e decisive è sempre necessario avere esatta conoscenza di ciò che sta accadendo, in questo caso all’interno del governo e nelle riflessioni delle forze politiche, alzando lo sguardo oltre le mura dei nostri paesi cosi’ da cogliere le opportunità che ci vengono date, evitando di trasformare una questione serissima in un tifo da stadio per questo o quell’amministratore o ancor peggio fughe in avanti che rischiano di produrre la disgregazione del nostro territorio, condannandolo alla definitiva marginalità.
Proviamo allora a fare il punto. A nessuno penso sia sfuggito il richiamo autorevolissimo del Presidente della Repubblica ad accelerare in tema di riordino delle Province e le ripetute dichiarazioni del Ministro Patroni Griffi sulla opportunità che esse vengano commissariate al piu’ presto ed indette le elezioni per scegliere il nuovo presidente e i nuovi consiglieri provinciali. Il governo in sintesi, temendo che il prossimo Parlamento possa dilazionare i termini, intende chiudere la partita in poche settimane. Abbiamo per questo chiesto ai Ministri Cancellieri e Patroni Griffi un incontro che si terrà ragionevolmente i primi giorni della prossima settimana perché dicano con chiarezza il percorso che vogliono porre in essere. Come è noto il 24 ottobre scade il termine entro il quale le regioni debbono inviare al governo i loro pareri sul riordino. Il governo intende emanare rapidamente il decreto di accorpamento delle province e la fissazione della data delle elezioni. Se questo avverrà la provincia di Rieti non esisterà più già alla fine della prossima settimana o al massimo entro i primi giorni di novembre. Abbiamo chiesto ai Ministri di farci conoscere le modalità con cui le stesse verranno governate per qualche mese e sembra ci si avvii ad un commissariamento che porterà, gestendo l’ordinaria amministrazione, le province alle elezioni. I nuovi consigli provinciali gestiranno gli atti amministrativi da compiere perché la fusione sia effettiva.
Se sarà così la consigliera Nobili comprenderà che il suo appello non ha alcun senso politico. Se il governo invece, come chiediamo da tempo, lascerà in carica le amministrazioni e darà loro il compito di procedere al riordino sono pronto a fare la mia parte restando al mio posto in difesa delle nostre ragioni, sempre naturalmente che i sindaci e le forze sociali lo ritengano utile. Saranno i sindaci infatti ad essere protagonisti della prossima provincia. Credo di aver dato prova nel passato di anteporre gli interessi della collettività ai miei personali e non esiterei un minuto di più a fare la stessa cosa. Non accetto però che si strumentalizzi questa vicenda magari perché si avvicina il tempo delle elezioni. È una questione troppo seria, come ci hanno giustamente ricordato i sindacati, per essere gestita con superficialità o ancor peggio da dilettanti».
È quanto dichiara il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli.